Senza il brand Berlusconi, il logo Forza Italia vale zero

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Le élite non hanno ancora capito che lo scenario politico è cambiato radicalmente, non ci sono più, meglio, ci sono, ma sono alla frutta, Destra e Sinistra, il confronto è fra Establishment e Oppositori. Questi ultimi possono apparire una armata brancaleone, grezzi, confusi, ma sono individui che soffrono, è volgare, oltre che idiota, chiamarli populisti. Il Centrodestra è alla ricerca non di sostituire (sarebbe una follia) ma di superare Berlusconi, per questo ci sono stati due raduni. A Pontida Matteo Salvini ha spiegato la sua strategia, a Milano Stefano Parisi ha tratteggiato la sua idea di Centrodestra. Quello di Salvini era assimilabile a un raduno di alpini, ceto medio e basso (cultura semplificatoria), quello di Parisi era assimilabile a una convention professorale (del tipo “problemi complessi richiedono soluzioni complesse”). Bella gente, antropologicamente selezionata, tutti quelli che dovevano esserci c’erano, certo mancavano i giovani, ma genitori e nonni erano lì. Osservandoli si capisce il lavoro immane che attende Parisi. Forza Italia non è mai stato un partito, non un movimento, neppure una generica organizzazione umana, estremizzando era un elenco di teleutenti che, sotto l’impulso di una parola chiave, ogni cinque anni, si alzavano di scatto, andavano al seggio, votavano FI. Nel suo massimo splendore, questo mondo valeva oltre il 25%, oggi è al 10%. La capacità aggregativa (fascino e quattrini) verso gli alleati era del solo Berlusconi. Al di là delle intenzioni, senza il brand Berlusconi il logo FI vale zero.
Siamo alle solite, le élite hanno physique du rōle, allure, status, intelligenza superiore, patrimoni, asset importanti certo, però insufficienti per avere i voti di classi sociali svantaggiate. La povertà di destra è molto diversa da quella di sinistra, chi non è stato povero non può capirlo (quelli di sinistra comunque fanno parte della “coda” dell’establishment, quelli di destra sono paria, soprattutto culturali). Per fortuna degli ultimi, la Grande Crisi e il Web giocano contro le élite (e lorosignori non l’hanno capito). Oltretutto, dopo il 2008, le classi medie e povere sono state, l’una impoverita, l’altra sedata, proprio dalle élite (per questo non fanno differenza fra destra e sinistra). Il 10% di Salvini, il 5% di Meloni per le élite saranno pure puzzolenti, ma sono voti veri, il 10% di Forza Italia sono buoni benzina, incassabili solo con timbro e firma di Berlusconi. Un grande lavoro attende Parisi. Auguri.

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