IL CAMEO, UMILIATO, COSTRETTO A DIVENTARE UN “NON CAMEO”

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Cari amici di Zafferano.news, il mio ultimo Cameo si concludeva così: “In quest’atmosfera di disagio morale, che ha reso buie queste mie giornate, c’è stato un solo raggio di sole: Francesco che va a trovare, a casa sua, l’Ambasciatore russo. A lui mi aggrappo, disperatamente, perché, come apòta, oggi lui è l’unico di cui mi fidi, l’unico leader morale (non si è leader se non si possiede una propria leadership morale) che abbia ancora credibilità.”

Mi pareva ovvio che un analista apòta, cattolico, liberale, facesse riferimento a Francesco in un momento drammatico in cui la guerra stava prevalendo sulla pace, con sullo sfondo, in filigrana, l’innominabile.

Mal me ne incolse.

Un certo numero di persone mi hanno scritto mail piene di insulti, alcuni imbarazzanti sul piano personale.

Una volgare violenza, con un linguaggio tipicamente woke salottiero.

Non praticandola, non sono psicologicamente attrezzato a subire volgarità.

Allora che fare?

Un “Non Cameo”.

Questo.

Zafferano.news

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