Rassegna stampa del Cameo

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1 “Non ergastolo all’assassino perché il figlio era adottivo”. Ho subito girato ai miei amici magistrati una domanda: lo prevedeva la legge o era una vostra interpretazione? Leggo che i magistrati di Cassazione hanno applicato la legge, quindi noi media dobbiamo prendercela con il legislatore (i politici). Succede sempre così, i politici al potere fanno leggi idiote e permissive, le esaltano come innovative e giuste, poi, quando i cittadini provano rabbia verso sentenze oscene come questa, attaccano i magistrati. In questi casi noi media dovremmo in contemporanea con la notizia indicare se la sentenza ha applicato la legge o è frutto della mente malata di qualche magistrato giudicante. Poiché è quasi sempre buona la prima, si attacchino i politici.

2 “Un paesaggio povero come quello delle Langhe non deve avere restyling”. Sacrosanto. I luoghi poetici aborrono quelle cose orrende che le archistars chiamano “valorizzazione”. Per il paesaggio le archistar non servono, basta un geometra che non faccia nulla, cioè lo rispetti.

3 “Voleva cambiare il mondo e ci è riuscito” dice la figlia del padre, suo e di Playboy, Hugh Hefner. Non solo lo ha cambiato, lo ha pure rivoltato.

4 “Non pagheremo i debiti degli altri Paesi”. Il liberale Lindner ha detto una cosa sacrosanta. Come raccoglitore di fake istituzionali  temo che nei prossimi due mesi avrò molto lavoro. L’establishment europeo le tenterà tutte per rifare la “grossa coalizione” con i socialisti e senza Schulz (così fra cinque anni l’Spd sarà morto e sepolto) pur di evitare Lindner. Sono curiosissimo di come andrà a finire.

5 “Lascio Renzi, scelgo Brambilla”. Parola della dem Simona Bazzoni. Quel furbone di Berlusconi ha vinto ancora: gli animali, da sempre di sinistra, sono diventati di destra. Meno male che Pucci IV, il gatto di mia mamma, è morto, da anarchico come era vissuto: non avrebbe mai accettato di essere rappresentato in parlamento da Berlusconi.

6 “Squadrismo digitale”. Bellissima locuzione rivolta all’uomo sbagliato. Mettere sullo stesso piano i nazi-gerarchi del digitale come Tim Cook, Mark Zuckerberg e soci e uno politicamente sprovveduto come Beppe Grillo lo trovo irriverente. Per le felpe californiane.

7 “Mi puzza di inculata”. Questo titolo sul caso Fincantieri-Stx non lo trovate su nessun giornale, l’ha dettato Forchielli in diretta al talk “L’aria che tira” de La 7. Mi associo. Managerialmente l’analisi di Forchielli è perfetta. Leggete i curricola di Gentiloni, Padoan, Calenda e vi sarà tutto chiaro. Firmano contratti senza saper declinare dilemmi tipo “militare/civile”, “elettronica/costruzione cantieristica”, men che meno capire dove sono nascosti i profitti o le perdite, oltretutto nulla sanno di business dove chi possiede il mercato prevale su chi gestisce l’azienda, etc. etc.

La fake istituzionale l’hanno però gestita bene, i cittadini pensano che abbiamo vinto noi mentre abbiamo perso, e male. Eppure, bastava una banale metafora: è come se la stessa auto fosse sì di proprietà 50% Francia, 50% Italia, ma i francesi la tengono nel loro garage e hanno il doppio mazzo di chiavi: ogni tanto ce la imprestano a condizione di fare il giro dell’isolato. Osservare come ci siamo fatti gabbare da uno come Macron sia sui Cantieri, sia ora su Telecom, mi procura, come italiano, una profonda tristezza e rabbia. Eppure la soluzione ci era stata servita su un piatto d’argento sia da Hollande sia da Bollorè: non dovevamo far altro che andare in causa sui Cantieri e applicare, senza se e senza ma, la legge italiana per Telecom.

www.riccardoruggeri.eu

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