Nebbia in agosto: le navi Ong non sanno piĂą che pesci pigliare

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Come studioso (amateur) di cambiamenti di paradigma (dal capitalismo classico al ceo capitalism) tempo fa ho incontrato le Ong: le considero corpi organizzativi intermedi, snodi a volte strategici per la governance di un sistema. Esistono da sempre, con altri nomi, alcune perbene altre permale: sette, logge, chiese, mafie, fondazioni. Ora c’è pure la versione Ong  acquatica.

Per l’analisi mi sono avvalso di scritti del Faz (Frankfurter Allgemeine Zeitung), del Foglio, utilizzando schemi e linguaggi del management.

  1. Premessa: ove sono coinvolte le Ong non si perda tempo a cercare scambi di denaro cash (birbanti sì, fessi no). Gli unici quattrini cash che circolano sono quelli dei migranti per pagarsi il viaggio per l’Italia, soldi africani che in Africa restano: una partita di giro. Le Ong campano con i finanziamenti (e molto bene, hanno ricavi annui da quotazione Nasdaq), nella fattispecie più prendono a bordo migranti più ricevono quattrini. Il perché di questa strategia, all’apparenza imbarazzante, si spiega in un’ottica politico-economica tipica del ceo capitalism, ma non è questa la sede per parlarne.
  2. Il caso Iuventa insegna che nel percorso Libia-Italia sono previsti due pit-stop: a) Al limite delle acque territoriali libiche primo trasbordo su navi Ong tipo Iuventa (secondo i magistrati rappresentano un “semilavorato”, qua c’è l’ovvio contatto diretto con gli scafisti criminali); b) Più a nord secondo pit-stop, nuovo trasbordo su una nave Ong di alto status, questa arriva al porto italiano. Con tale geniale protocollo lo stesso “fatturato” ha tre destini: a) per gli scafisti, b) per le due tipologie di Ong acquatiche. L’unico fatturato con quattrini cash è quello degli scafisti, gli altri due sono “target”, che una volta raggiunti, producono finanziamenti.
  3. Prendiamo la Ong Jugend Rettet. Come finanziatori, oltre a giovani berlinesi ricchi che giocano a fare i don Bosco acquatici, c’è la coppia Maria FurtẅanglerHubert Burda, il prototipo perfetto del tedesco post nazismo. Lei, attrice, è nipote del grande direttore d’orchestra che ha avuto il privilegio, come tutti quelli delle classi alte germaniche, del “Entnazifizierung” (in italiano denazificazione). Lui, un editore con 261 periodici (sic!), e presenza egemonica nel digitale, è figlio di un altro “denazificato”. Entrambi sono sostenitori della “società equa” (mi sfugge da cosa si differenzi dalla “società aperta” di George Soros).

Chissà se il motto messo sulla prua della Iuventa, di cui vanno tanto fieri, “Fuck Irmcc” (tradotto: Vaffanculo Italia) sia stato coniato nel loro elegante chalet di St. Moritz o in qualche birreria chic di Berlino.

Che dire? La minaccia rappresentata dai membri di queste società aperte, eque, salvifiche, verso noi cittadini comuni è certa: “fanno politica” sempre e solo a nostro danno. Per fortuna esistono sconosciuti magistrati, e ancor più sconosciuti agenti della giudiziaria, che non hanno timore a cercare reati in quella terra di mezzo dove trovi il peggio della società aperta ed equa: trafficanti di ideologie monopoliste, trafficanti di uomini, trafficanti di influenze, sia pseudo sociali che pseudo religiose. Quelli che declassano reati criminali in reati umanitari. Come cattolico ho provato dolore leggendo il titolo “Reato Umanitario” su Avvenire, un giornale molto amato prima che arrivasse la nouvelle cousine dell’asado.

Povere Ong acquatiche, al solo ipotizzare di mettere a bordo un banale poliziotto anti scafisti, hanno perso la testa: essendo laiche “non sanno a che santo votarsi”, stazionano nel Mare Nostrum e “non sanno più che pesci pigliare”.

Nessuno che abbia fatto un parallelo fra questi giovani berlinesi che scorrazzano, insultandoci, nel Mare Nostrum, e l’establishment brizzolato tedesco, Angela Merkel in testa, che ha bloccato l’immigrazione balcanica dando in outsourcing al Califfo Erdogan i campi di concentramento ove stipare i (veri) rifugiati siriani. Perché i tedeschi in Turchia possono alzare muri mentre in Italia dobbiamo abbatterli?

Chiudo fiducioso: fino a quando ci saranno Web, hacker, intercettazioni, riprese satellitari, magistrati con schiena dritta, giornalisti curiosi e onesti, siamo salvi.

Riccardo Ruggeri

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