LA BALLATA DEL DUE GIUGNO VENTI VENTI

Questo Cameo è stato pubblicato anche in versione audio su Zafferano.

Festeggio il due giugno venti venti con una ballata./Jacopo compie 11 anni./La Repubblica ne compie 74 anni./ E’ il nostro Natale laico./La festa di tutti./Da noi sopravvissuti una prece/a quelli che ci hanno lasciato./Non è stato giusto perderli così.

Addio Virus, figlio del Regno di Mezzo./Molti ti vogliono morto./Vogliono che torni a Wuhan,/nella grotta dei pipistrelli, da dove sei partito./Migrante e mutante in cerca di fortuna./Vogliono che ti seppelliscano a Xi’an,/a fianco dei mitici guerrieri di terracotta.

Non succederà presto, vedrai./Uno spezzone di vita ti attende ancora.

I potenti del mondo hanno bisogno di te./Senza di te dovrebbero scendere dalla giostra./Senza di loro, noi rialzeremmo la testa./Torneremmo a guardare il cielo./A specchiarci nel mare./A rifugiarci sotto l’ombra di un albero./Ad accarezzare i figli, i nipoti./A baciare.

Dalla giostra non scenderanno.

Anche i virologi vogliono tenerti vivo./Si augurano una tua seconda vita,/poi una terza, una quarta./Solo i medici, gli infermieri, ti combattono./Brutta bestia il palcoscenico.

Così i media, prima erano smunti, cadaverici./Ora sono rifioriti, sono eccitati./Leggi i loro fogli, guarda i loro talk./Immagina cosa sarebbero senza di te.

E i potenti?/ Si sono innamorati di te./Parlano solo di te/Vogliono essere tamponati, ogni giorno./“Non più autisti ma ciclisti”./Cosa mai vorrà dire?/“Mantenete sempre le distanze.”/Cosa mai vorrà dire?/Sentimenti a distanza?/Amore a distanza?

Che mondo sarebbe?

“Dovremo convivere con lui”, dicono/Dov’è il problema?/La minaccia siete voi, non il Virus.

Convivere è vivere.

Se non sai convivere sei una bestia./Dov’è il problema?/Sono convissuto con fascisti, con nazisti, con comunisti./Da anni convivo con ceo-capitalisti./Il Virus ora li ha incattiviti./ Tranquilli, presto arriverà il mitico rimbalzo./Ce la farete, anche questa volta.

Convivo con il mio carcinoma, con la vecchiaia, di mia moglie e mia./Certe volte una profonda stanchezza mi assale./Penso allora al mio amato Zafferano./E’ così giovane, così tenero, così solare./ Subito torno pimpante./Figuriamoci se non convivo con un virus./Mi ricorda il quadrifoglio,/nella tradizione celtica non andava raccolto. Pena un maleficio./Sono un vecchio felice./Il Virus non ha scalfito il mio approccio alla vita./Anzi, mi ha dato più energie.

Il 9 febbraio 1986 ho visto l’ultimo perielio della Cometa di Halley./Che emozione!/Il prossimo sarà il 26 luglio 2061, lo vedranno i miei nipoti./Esattamente 100 anni prima i loro nonni si erano sposati,/nella chiesa della Madonna degli Angeli./ Qui, 200 anni prima, si svolsero le esequie di Cavour.

E loro vedranno la Cometa!/Non è meravigliosa la vita?/E’ bella perché non finisce mai.

E’ così, non finisce mai./Noi siamo mortali, non lo è la vita.

Ho convissuto con Papa Wojtyla e con Papa Ratzinger./Per 35 anni mi hanno protetto, rassicurato./Mi hanno stimolato a essere migliore./Sono stati i miei Maestri, al contempo laici e religiosi./Gli unici di cui, da apòta, mi sono fidato.

Papa Wojtyla ha scritto, riferendosi agli orrori del Novecento:/“Ho visto il Male e non lo dimentico”./Anche per me è stato così, convivere non significa non vedere,/ non dimenticare, non difendersi, non ribellarsi./Papa Ratzinger ha visto i nuovi orrori che andavano configurandosi./Per questo l’hanno trasformato in un’ombra umana./Come quella vista su un muro a Hiroshima./Lui mi ha aperto gli occhi: ora so cos’è, e sarà, il CEO capitalism./Un cocktail colorato con tracce di metanolo./A differenza dei suoi tre padri, questo non usa le armi per imporsi./Usa la menzogna, l’inganno, il ricatto./Usa le fake news istituzionali, le fake truth, media devoti./Usa il terrore psicologico./Si è inventato il lockdown.

E poi, la strategia della “pausa”./Che oscena genialata!/ Ci mettono in pausa./Per rubarci il futuro./Per rubarci l’amore./Per rubarci l’anima./Con la minaccia del Virus,/aprono o chiudono il lockdown, a loro piacimento./Castrando la giovinezza, spegnendo la vecchiezza./Siamo perennemente impauriti./Anticamera dell’essere servi./Manovrando quel rubinetto, danno o tolgono la libertà./Quando lo chiuderanno per sempre, saremo zombie./Lo zoo come lager, come gulag.

E sono pure crudeli./Vogliono che tu al capolinea ci arrivi da solo./Come fosse una tua scelta./Un certo giorno, sarai tu a non voler più uscire di casa,/a non voler più alzarti dal divano di cittadinanza./Ti costringeranno a chiederti:/“Perché uscire? Fuori non c’è nulla./La mia vita ormai è qua./Il lavoro, gli amici, i sogni?/Evaporati in una nuvola di cipria./Mi resta lo smartphone, qualche app./Perché dovrei risalire sulla giostra?”

Rien ne va plus./Sei uno sconfitto, certificato./ La tua casa sarà una tana./Tu una bestiolina impaurita.

Io non ci sto. Punto.

Noi persone perbene dovremmo comportarci come i saggi ateniesi./Era il 403 a.C./Scacciarono i “Trenta tiranni”./ Emanarono il decreto dell’oblio./La democrazia era rinata./ La libertà riacquisita./Non per sempre./Bisognava guadagnarsela./Di volta in volta./Io voglio guadagnarmela.

Per questo io non ci sto. Punto.

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