Il 13 agosto Vittorio Zucconi su Repubblica (Ecco le “Real News” di Trump) ha scritto uno dei più straordinari incipit giornalistici. Mi ha talmente affascinato che lo riporto tal quale: “Rinchiuso nella bolla della propria impenetrabile vanità e della propria invincibile insicurezza, Donald Trump vive nella realtà alternativa la propria grandezza immaginaria. Costruita da sicofanti, leccapiedi, soprattutto famigliari, la Trumplandia, la sua Disneyland politica privata sulla quale splende sempre il sole del successo, ora ha un proprio finto Tg …”.
Ripeto, straordinario perché credo valga per tutti noi della stampa, dell’economia, della politica, per me di certo, mi ci riconosco in pieno. Quando scrivo il mio Cameo giornaliero sono come immerso in una bolla blu, fremiti di vanità mi avvolgono, emerge la mia sofferta insicurezza, non mi capacito perché la mia immaginaria grandezza giornalistica non sia riconosciuta, non dico da Repubblica, ma almeno dal Corriere della Sera del “mio” (granata) Presidente Cairo. Purtroppo mi mancano sicofanti e leccapiedi, ho solo famigliari meravigliosi.
Valeva per Barack Obama (non parliamo poi del mitico Bill Clinton) con una differenza: le loro “Real News” gliele confezionavano su misura il New York Times, il Washington Post (non ancora sicofante di Jeff Bezos) la Cnn, quell’insuperabile leccapiedi che fu David Letterman. (Diceva Gianni Agnelli “Noi ci divertiamo sperando di non apparire sui giornali …” e gli uffici stampa di allora, di riffa o di raffa, facevano di tutto per assecondarlo, oggi la tecnologia, a disposizione anche dei poveracci, aiuta a smascherare proprio chi non lo vuole).
Vale per il mitico Roberto Saviano, uscito dalla sua bolla alla grande, con un J’accuse (L’Espresso), di certo non inferiore all’originale di Émile Zola, contro chi si permette di non scrivere peana sulle Ong. Vale per ciò che ha scritto, sullo stesso tema, Fausto Biloslavo (Il Giornale). Dobbiamo attendere il giudizio della Magistratura, ma uno dei due mente grossolanamente sulle attività di alcune Ong.
Il dilemma fra “”Real News” personali o “Fake News” istituzionali, io non l’ho ancora sciolto, applicato ai potenti mi sembrano la stessa cosa, nel frattempo scrivo quello che penso, pronto a chiedere scusa, se mi sbaglio.
Riccardo Ruggeri