Il mio atteggiamento davanti alle grandi decisioni politiche, delle quali però non ho informazioni certe (fake news e fake truth), è sempre stato lo stesso: approcciare l’analisi con lo spirito del puro divertissement. Per esempio, essendo tecnicamente impossibile capire cosa c’è sotto, sopra, di lato, nell’accordo di Aquisgrana fra la Francia e la Germania, allora meglio scherzarci sopra. Quindi la mia analisi è puro divertissement intellettuale.
Proviamo a vederla, sorridendo, come una mossa (disperata) di Angela Merkel. Mettiamoci nei suoi panni, è un anatra zoppa per colpa dei suoi concittadini che l’hanno sonoramente bocciata nelle urne, i suoi colleghi di partito l’hanno costretta a rinunciare alla leadership della Cdu, i suoi nemici in patria fanno circolare la voce che si dimetterà prima della fine del suo mandato. Insomma, un disastro umano e politico. Non riesco a capire come si possa essere Cancelliere della (grande) Germania immersi in un simile contesto di personali debolezze. Loro problemi. Ma una leader europea come costei possiamo permettercela?
Poi c’è Donald Trump che sta mazzolando l’arrogante industria dell’auto tedesca (alla quale Merkel è politicamente attaccata come una sanguisuga) con i suoi dazi che rappresentano un doppio colpo per lei: diretto per le esportazioni in Usa, indiretto attraverso la “triangolazione” con la Cina, che a sua volta potrebbe ridurre le importazioni dalla Germania. Per lei un disastro, anche economico.
Per dare un minimo di dignità all’operazione Aquisgrana, Merkel aveva bisogno di un compare, chi meglio di Emmanuel Macron versione 2019? Se lei è un’anatra zoppa lui è un pulcino bagnato. Sono stati sufficienti qualche decina di migliaia di gilet gialli che puntavano sull’Eliseo per fargli saltare nervi e cervello. Come tutti questi leader diventati tali non per meriti operativi ma per un curriculum scolastico (teorie old fashion, una spruzzata di digitale, chiacchieroni persi, ma zero execution) hanno un terrore fisico del mondo vero, dei contadini, degli operai, dei poveri, dei manifestanti, diciamolo, del popolo. Quattro urla, quattro sassi, e Monsieur le Président ha mollato loro un certo numero di punti di Pil. Ha guadagnato tempo, perso credibilità, per sempre (pulcino bagnato e azzoppato). Però, i nostri governanti giallo verdi se sono intellettualmente onesti devono riconoscere che grazie a Macron, l’Europa, per mantenere uno straccio di dignità politica, ha dovuto bloccare l’ormai certa procedura d’infrazione che ci spettava. Gettando così nella disperazione tutti i nemici dell’Italia esterni e interni.
Presa dal rancore, 24 ore dopo la firma, Angela Merkel ha deciso di uscire dal Piano Sophie pensando di fare un dispetto al nostro paese (sarà così?) mentre lo fa alla sicurezza dell’Europa visto che Sophie ha il compito di indagare e opporsi agli scafisti e alle organizzazioni criminali che stanno dietro alle migrazioni. Con due leader di tal fatta, uno in prepensionamento, l’altro in cassa integrazione, avrei escluso Aquisgrana, scegliendo Baden Baden.
riccardoruggeri.eu