1 “Cambiare il Padre Nostro per non impigrire nell’abitudine, madre dell’insignificanza”. Il titolo è mio, l’ho assemblato raccattando parole e concetti di persone colte, in gran parte laiche. Il “Non ci indurre in tentazione” che vogliono cambiare a me stava bene, fin da piccolo non ho mai pensato che fosse Dio a indurmi in tentazione: sono mica scemo. Chi conosce l’italiano appena un po’ sa che è una lingua straordinaria, a volte con meravigliose vaghezze, coerenti con la nostra cultura. Questa locuzione soffre di vaghezza, e allora?
Forse sono condizionato dal mio approccio manageriale e markettaro ma preferirei che la gerarchia lavorasse per aumentare il numero delle persone che il Padre Nostro lo praticano, piuttosto che giocherellare con le parole, come fanno i laici colti.
2 “Attentato alla stazione dei bus a New York”. Nessun morto, un unico ferito, l’attentatore. Stante la neve ho passato la giornata a leggere, scrivere, lavorare, le uniche cose che ho sempre fatto e che so fare. Divertenti i paralleli fatti in diretta tv dalla compagnia di giro degli esperti nei talk di La7 fra il giovane terrorista islamico inneggiante all’Isis (NY) e i quattro estremisti di destra (Como). I destrorsi considerano quattro idioti quelli di Como, i sinistrorsi un poveraccio quello di NY, e parlano, parlano, parlano di fascismo, di Islam, ripetendo fino alla nausea le stesse tesi. Insopportabili.
3 “Pep batte Mou con un goal sporco”. Il titolo è mio. Sono due allenatori tipici del mondo d’oggi, due monosillabi che vorrebbero rappresentare le due versioni del calcio cosiddetto moderno, quello estetico e quello pragmatico. Come amante del calcio senza aggettivi non apprezzo per nulla i due monosillabi catalan-portoghesi, figli delle teorie noiose di Sacchi, quelle che in effetti hanno cambiato il calcio, per alcuni in meglio, per altri in peggio. Come la F1, per me inguardabile dopo l’introduzione dei pit stop.
4 “Fascisti e antifascisti sono tornati?”. Anche questo titolo è mio. In realtà, sono quattro gatti, purtroppo invecchiati male, legati a storytelling che sanno ben raccontare ma non più declinare. Ci rifiutiamo di prendere atto che due valori Democrazia e Interesse nazionale sono incompatibili con Globalizzazione selvaggia e Big Five, quindi il mondo nuovo che sta nascendo per alcuni di noi è un aborto socio culturale politico. Fin che non scioglieremo questo nodo, non usciremo da questo cul de sac
5 “Questo cosiddetto centro destra mi ha stufato”. Il titolo è mio ed è rigorosamente apolitico e apartitico, solo tecnico. Trovo poco serio che Berlusconi e Salvini in pubblico fingano un’alleanza che sanno essere impraticabile, perché incestuosa. Mi riferisco in particolare a Salvini. Lui sa che Renzi e Berlusconi, dopo le elezioni, qualunque sia il risultato, hanno scelto di fare un governo fra loro (le ridicole giustificazioni che supporteranno questa decisione sono state già scritte).
Ricordate quando vinse Berlusconi nel ’94? Fu liquidato da lor signori come una “destra non europea”, volgare, eversiva (Bossi). Lui non è cambiato per nulla, semmai è invecchiato, ma ora che i suoi voti sono indispensabili, quindi non fanno più schifo, lo considerano (mentendo spudoratamente) una specie di Einaudi.
Salvini deve decidersi a raccontare la verità, dire che l’alleanza con Berlusconi è impraticabile, i cittadini del centro destra devono sapere e decidere. Come analista mi sono stufato di arrampicarmi sugli specchi per parlare di scenari inesistenti. Lo scenario è uno solo: come in Germania, l’establishment è con le spalle al muro, hanno un unico forno, ergo hanno deciso a tavolino l’alleanza Renzi e Berlusconi (come quella di Merkel e Schulz). Alle opposizioni pentastellate, di destra, di sinistra, non va bene? Decidano loro cosa fare. Ma, ragazzi, uscite dalla fiction.
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