Tanti Erdogan e Maimane nel nostro futuro

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1. Per un anti razzista, un anti corrotti, un anti establishment, insomma per un liberale semplice (no liberista, no liberal, no libertario) come me, una notizia fantastica è arrivata dal Sudafrica, curiosamente sfuggita ai più.
L’ex partito nazi dei bianchi Alleanza democratica (Da), dopo aver deposto il razzismo (bianchi versus neri), ora guidato dal nero, nato addirittura a Soweto, Mmusi Maimane, ha vinto le elezioni di Pretoria battendo (43% contro 41%) l’establishment nero raccolto intorno al losco, corrotto presidente Jacob Zuma (successore di The Old Man), attuale leader del mitico Anc (African national congress), depositario del razzismo africano (neri versus neri). Ho trovato fantastico che il partito dei neri, razzista per definizione (verso i neri), sia stato battuto alle elezioni dall’ex partito nazi dei bianchi formato e guidato da neri.
Il fatto è che il razzismo non c’entra nulla, è tema da salotti occidentali. L’Anc altro non è che il Partito della Nazione, quello che in America si chiama Establishment (joint-venture repubblicani-democratici), Establishment pure a Bruxelles (socialisti-popolari), in Germania Groβe Koalition (Spd-Cdu/Csu). In Italia, curiosamente, abbiamo nei fatti una joint-venture Pd-Forza Italia, ma questi si rifiutano di ufficializzarla come Partito della Nazione, anzi fingono di bisticciare, mandano segnali di fumo opposti (come il simpatico Parisi, il cui ruolo non può che essere quello di Gabriel in Germania). Questi Partiti della Nazione a forza di fornicare insieme, senza darlo a vedere ma a spese del popolo, si riducono a governare con assoluta impunità. La corruzione intellettuale e fisica, nella quale sono immersi, diventa sistema, a un certo punto il popolo non fa più distinzioni e vuole cambiare, comunque. Il Sudafrica ci indica un possibile finale: dopo Mandela tornare addirittura al partito nazi ex bianco, guidato da neri, certamente meno corrotti di Zuma e del suo cerchio magico.

2. Se il segnale in arrivo dal Sudafrica è sfuggito ai più, i segnali provenienti dalla Turchia sono noti a tutti, con un piccolo particolare: i G7 e i loro apparati tacciono. Questa è la vera notizia. Tacciono perché si sentono dalla parte sbagliata. Non lo possono dire, ma loro volevano che il golpe dei militari riuscisse, perché per loro la Turchia doveva, a pagamento, diventare un gigantesco hotel a mezza stella (i cattivi dicono campo di concentramento, ma Merkel non l’accetta), nel quale allocare tutti gli immigrati che non interessano alle industrie europee. Se saltasse questo hotel, toccherebbe farlo prima alla Grecia, poi all’Italia.
Diciamocelo, Erdogan ci ha fottuto. In questo momento lui applica tutti gli strumenti della democrazia, e noi dobbiamo solo prenderne atto, visto che non abbiamo il coraggio di buttare a mare l’accordo di outsourcing criminale voluto da i tedeschi, e fare noi il lavoro sporco. Eccoli:
a) Ha scoperto e bloccato un golpe militare. Le nostre élite i militari turchi li amano perché non sono di destra (come i colonnelli greci, i generali argentini, da abbattere e disprezzare), no, questi sono simili a loro, sono laici (si traduce massoni), ma non lo possono dire.
b) Ha fatto un repulisti generalizzato, come ovvio in questi casi, e la piazza sta con lui. Che differenza ci sarà mai con la mitica piazza Taksim contro di lui? Un iPhone e una app, via Cnn,  lo ha salvato dai militari golpisti, quindi è uno di noi.
c) Se un parlamento liberamente eletto vota, a maggioranza, una legge sulla pena di morte, non fa altro che associarsi al Congresso e al Senato degli Stati Uniti che la praticano fin dalla loro Eppure nella Nato ci facciamo guidare da americani, perché non vogliamo Erdogan in Europa?

Non sono un esperto di big data né un esperto di door to door, le uniche persone che quelli del G7 al momento ascoltano. Se mi accettassero come teorico di comportamenti organizzativi delle leadership, consiglierei loro di fermarsi per un paio d’anni a riflettere. Poi ripartire dal “prato verde”, cambiare tutto, filosofia di vita, modelli, strategie, ormai gli attuali sono reperti archeologici di un mondo che fu, che mai più tornerà. Altrimenti il loro, e il nostro destino, è segnato. Arriveranno, attraverso regolari elezioni democratiche, tanti Erdogan e Maimane, e ce li terremo, arruffianandoci pure con loro.

www.riccardoruggeri.eu
@editoreruggeri

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