A New York alla ricerca di segnali deboli. Dialogo con il professor Angelo Codevilla

Di 0 No tags Permalink 1

Caro Angelo,

sono passati appena cinque mesi dalla strage di San Bernardino e siamo di nuovo qua a commentarne un’altra, questa volta a Orlando. Lo schema di lettura dell’evento da parte delle élite euroamericane segue l’ormai collaudato protocollo: a) “non confondiamo l’Islam con alcuni criminali singoli”; b) “sono nati in America (o a Parigi, o a Bruxelles), quindi sono nostri figli”; c) “guai se cambiamo le nostre leggi e il nostro stile di vita”; d) “giusto che Tim Cook si rifiuti di ottemperare a un ordine di Fbi, avallato da un giudice della Corte Suprema della California, e di fornire supporto alla Legge per entrare nel cellulare del terrorista e conoscere i riferimenti dei suoi complici. La nostra privacy è sacra”; e potrei continuare.
In pratica, Obama e l’Establishment al potere hanno persino accettato il principio che gli interessi dei consumatori prevalgano su quelli dei cittadini. Per me è un fatto sconvolgente. Se questa è l’America che gli americani vogliono, ne prendo atto, non è quella che ho amato, ma tant’è. Nascondersi dietro le inclinazioni sessuali dei singoli, dare implicitamente colpa al Secondo Emendamento (quello delle armi), sottolineare alcune frasi di Trump, seguire tutto l’armamentario dialettico dei liberal americani, lo trovo stucchevole, non lo sopporto più.
Altro aspetto, la critica che gli europei fanno alla politica di Obama che non si fa coinvolgere dal terrorismo stile Bataclan nasce da ignoranza. Penso che Obama consideri finita la guerra al terrorismo iniziata da Bush, inoltre gli americani non praticano il multiculturalismo verso la minoranza stile inglese e nord europeo (una iattura), soprattutto i musulmani sono pochissimi (molti convertiti, tipo Mohammad Alì), di costoro non hanno bisogno (gli ispanici, cattolici, sono un serbatoio immenso da cui pescare), il problema  per loro non esiste. Quando Trump sostiene che non vuole islamici dice una cosa, non razzista, condivisa da tutti.
Qual è il tuo pensiero? Mancano molti mesi al mitico martedì di novembre, sappiamo che i cittadini americani cominciano a riflettere su chi votare solo dopo le due Convention ufficiali di luglio, è presto per trarre conclusioni sull’impatto che le stragi di San Bernardino e di Orlando avranno sulle elezioni, ma quali sono le tue reazioni a caldo?

* * *

Caro Riccardo,

purtroppo i principali adepti della classe dominante statunitense reagiscono alla strage di Orlando manifestando le frustrazioni tipiche di quelli che sono portatori di fruste posizioni. I neoconservatori piagnucolano, “se solo Obama avesse continuato il Nation Building di Bush”, ovvero biasimano Trump (ed il resto dell’America) per l’insufficiente vicinanza rivolta alla maggioranza silenziosa dei sunniti moderati. La sinistra si predispone all’ennesimo attacco a uno dei punti fermi della Costituzione, il Secondo Emendamento (garanzia di possesso e porto d’armi), quelli al potere (l’apparato governativo, più neoconservatori e parte della sinistra) esigono l’accesso a tutte le comunicazioni private. Unanimità invece contro la cosiddetta islamofobia. Col “New York Times” in testa, i media danno da intendere che siccome questa strage ha avuto per vittime degli omosessuali (fingendo di non sapere che il terrorista islamico era anche lui omosessuale), e poiché costoro non piacciono alla destra, deducono che questa deve essere ritenuta colpevole.

Nessuno sa spiegare come queste ricette ostacolerebbero l’ autore della prossima strage. “More information?” Balle. Il signor Mateen era stato indagato e certificato come guardia privata con regolare porto d’armi istituzionale. Fu denunciato da colleghi per sue frasi chiaramente estremistiche ma Fbi non riuscì a trovare prove, quindi lo assolse. Purtroppo in questo non c’è niente di nuovo: risulta che tutti i cosiddetti “lupi solitari” – musulmani o no – che hanno insanguinato l’America ed anche l’Europa erano infatti “lupi ben conosciuti” dalle forze dell’ordine, con tanto di medaglietta identificativa.

Come mai dunque hanno potuto fare tutto ciò? Pochi mostrano di  rendersi conto della differenza tra il modus operandi delle forze dell’ordine di cinquant’anni fa e quelle di oggi. Ricordo la prima volta che ricevetti una “security clearance”, era il 1966. Sarei stato escluso non solo se ci fossero stati “sussurri” su di me, se mi fosse sfuggita qualche parola impropria ma anche se avessi avuto una qualsiasi associazione con persone che meritassero l’esclusione. Volevano sapere come la pensavi su tutto. Negli anni 70, tutto cambiò.  Adesso, se proprio non ci sono motivi di arrestarti, non solo ti lasciano libero (com’è giusto) ma ti danno pure le chiavi del reame. Così come non possono squalificarti per ragioni politiche, religiose o sociali. Stante questo contesto, mi chiedo: a cosa possono servire “more information”?
Sono praticamente scomparsi quelli che credevano di far guerra al terrorismo alla Bush, occupando cioè i Paesi islamici allo scopo di “moderarli”.

A questo punto, solo una cosa è chiara: la strage di Orlando e le reazioni della classe dominate hanno dimostrato per l’ennesima volta che questa classe è inetta. L’opinione pubblica statunitense è in alto mare, conscia che la barca fa acqua da tutte le parti. Cerca disperatamente la terra ferma, che certo non si trova dalla parte di costoro. Tanti sperano che Trump sia qualche cosa di diverso da quello che appare.

* * *

Caro Angelo,
mi confermi quello che ho percepito nel mio ultimo viaggio: l’America si è fatta Europa. Appena finirà la sceneggiata da sinistra di Sanders e si allineerà all’Establishment, Hillary sarà incoronata presidente, Clinton II.

www.riccardoruggeri.eu
@editoreruggeri
editore@grantorinolibri.it

Comments are closed.