LA TROIKA SI RITIRA, LA GRECIA E’ SALVA. ALLELUIA

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Il bello di quest’epoca è la Rete, trovi tutto, scritti, parole, sospiri, tutto di tutti, ricchi e poveri (di quattrini e di spirito), sprovveduti e volpi (da pellicceria e no), banditi e santi.

Come analista aspettavo con ansia il 20 Agosto 2018, una data storica che farà pendant con il 508 avanti Cristo, fondazione di Atene, per scrivere il Cameo del mitico D-Day. E arrivato il giorno tanto atteso: la Grecia è uscita (trionfalmente o socialmente macellata è scelta privata del lettore) dal commissariamento della mitica Troika (il Pluto 2.0 della mitologia greca). Ora è salva o diversa (scelta privata del lettore). Alleluia.

Sono passati otto anni dall’arrivo all’hotel Hilton, con scorta fantozziana, dei tre “super competenti” (riconosciamolo, più “competenti” di loro tre al mondo ci sono solo i tre loro mandanti). Quel giorno iniziò la più straordinaria avventura socio politica che un popolo civile possa vivere. I greci da servi dei mitici Armatori greci sono diventati servi di euro burocrati apolidi, ieri parlavano greco, ora parlano inglese, alcuni sostengono di essere più poveri di prima, altri più ricchi (scelta privata).

Avevo scritto la prima bozza del Cameo, un’analisi seria sul rapporto Grecia-Ue, e sul suo braccio armato, la Troika appunto. Poi mi sono detto, chi me lo fa fare a scontrami con i miei colleghi delle élite e dell’establishment che dal 4 dicembre del 2016 (la tranvata del referendum renziano) intellettualmente faccio fatica a riconoscere: si sono ridotti a vedere il mondo in bianco e nero, mentre si è élite solo se si ha la capacità di vederlo nella sua tinta originale, sempre e solo il grigio, seppur in varie tonalità. Per assecondarli, visto che in questi otto anni ho raccolto ritagli di giornali e riferimenti internet, mi sono detto: userò solo parole pronunciate dai loro miti del Fmi, Bce, Ue, per assemblare il mio pezzo. Mi applaudiranno?

Parto da un ricordo di otto anni fa. Al bar-bistrot Argentino di piazza Riforma a Lugano chiesi al mio amico banchiere svizzero XY (è talmente riservato che non vuole neppure che citi le sue iniziali vere) che sviluppi prevedesse della crisi greca appena scoppiata. Fece una premessa: a) la Grecia truccò i conti aiutata da primarie banche d’affari euro-americane ove operavano nomi impronunciabili; b) viveva al di sopra dei propri mezzi; c) corruzione e clientelismo gonfiarono il debito (imbarazzanti le forniture di armamenti obsoleti tedeschi in primis). Fu tranchant: se Ue ci buttasse 30-50 mld di €, subito, sull’unghia, per ristrutturare il debito spegnerebbe l’incendio, la Grecia economicamente ha il peso di una pulce. Germania e Francia mai lo faranno perché alcune loro banche sono imbottite di titoli di stato greci, 90 mld €, che dalla sera alla mattina, diventerebbero carta straccia. Il conto finale quindi lo faranno pagare ai greci e ai 27 e sarà di 300-400 mld. Non ci andò molto lontano, nel 2012 i creditori garantirono 273 mld di debiti, quattrini tornati subito al mittente, nelle casse greche ne rimasero appena 40, il resto servì a pagare interessi e rate a Ue, Bce, Fmi.

Locuzioni originali di quattro pezzi da 90 delle élite del Ceocapitalism:

1 Christine Lagarde (Fmi): “Abbiamo fatto un grave errore nel calcolare i “moltiplicatori”, abbiamo sottostimato l’effetto recessivo di alcune delle misure imposte alla Grecia”. Grazie alla mia incompetenza, lo avevo scritto “hanno dato al paziente una medicina che ha aggravato le sue condizioni di salute, anziché guarirlo”.

2 Vitor Costancio (Bce, vice di Mario Draghi): “Non avevamo tenuto in conto il crollo della speranza e delle aspettative”. Mia versione: mai affidare il destino dei propri concittadini a tecnocrati esaltati dalla loro eccessiva intelligenza e competenza.

3 Jeroen Dijsselbloem (Ue): “Abbiamo imposto alla Grecia misure estreme”. Tradotto: avanzo primario del 3,5% fino al 2022, del 2,2% fino al 2060. Chiosa Christine: “Con la certezza di vedere esplodere il debito nel 2032 quando Atene dovrà riprendere a pagare gli interessi congelati”.

4 JeanClaude Juncker (Ue): “Abbiamo fatto errori e calpestato la dignità dei greci”. Ti darei un bacio caro Jean-Claude, grazie malgrado la sciatica sei sempre il più sincero.

Non è necessario essere “competenti” per capire che i greci un debito di queste dimensioni non lo potranno mai restituire. Mi chiedo che significato ha una prospettiva di vita così miserabile sapendo che tanto nel 2032 tornerai alla casella di partenza? Una scelta personale?

www.riccardoruggeri.eu

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