Dobbiamo scegliere: stare con Merkel, novella vergine del clima, o con gli scienziati seri?

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Angela Merkel, dopo il G7, ha taciuto per 24 ore, poi ha parlato, nella sua birreria prediletta. Ha capito che l’epoca Obama era finita per sempre, diversamente dal passato l’alleanza con l’America “is not free”, non sarà più gratis: tedeschi ed europei si pagheranno, se lo vorranno, la loro sicurezza, gli americani non sono più disposti a perdere posti di lavoro pregiati e tessuto industriale in nome della setta dei globalizzati, che privilegiano Germania e Cina. Così come l’America ci fa sapere che non si considera più un impero e non intende imporre la sua “democrazia” agli altri ma neppure subire “stili di vita” altrui. Chissà se Merkel ha capito che il goffo, sgradevole Trump l’ha denudata, scoprendo che sotto i tailleur pantalonati c’è ii solito feroce nazionalismo, travestito da europeismo. E allora ha sputato il rospo: “L’Europa deve prendere in mano il suo destino” (non detto: “sotto la nostra guida”). Bene.
Nelle sue intenzioni la locuzione doveva essere una minaccia per l’America e una chiamata alle armi per gli altri paesi europei. Per Trump è stata la dimostrazione che aveva visto giusto, l’epoca di una Europa che viveva da cuscuta dell’America era finita. Quattro numeri lo dimostrano: siamo 515 milioni (324 gli Usa), Pil pro capite 37.800 $ (57.300 gli Usa), debito sul Pil 87% (74% gli Usa), interscambio Usa-Ue sbilanciato a nostro favore (362 vs 247 miliardi $). Malgrado questi numeri il nostro welfare è molto più alto: siamo il 7% della popolazione mondiale, produciamo il 25% del Pil, eppure consumiamo il 50% del welfare. I numeri lo dicono in modo definitivo: costoro ci hanno venduto uno “stile di vita” impraticabile rispetto alla “vita vera” e si accorgono solo ora del ruolo giocato dall’America? Vogliono emanciparsi? Lo facciano, purché siano disposti a pagarne il prezzo. Riempire il vuoto della leadership americana costa, eccome.
1 L’uscita dell’America dall’accordo di Parigi è operazione neutra, già non avevano firmato Kyoto: questi accordi vengono costantemente rinnovati proprio perché mai rispettati dai firmatari. Da uomo della strada, sto con scienziati come il Nobel Carlo Rubbia, come il professor Franco Prodi sui cambiamenti climatici (altro è l’inquinamento: autentica minaccia), non certo con i falsari Onu e Al Gore. Osservare Angela Merkel che si atteggia a vergine del clima mi fa scompisciare dal ridere, visto che la “sua” Germania continua a produrre il 45 % dell’energia consumata da carbone e lignite (sic!), devastanti per l’inquinamento. L’Europa (pesiamo appena il 10% del totale) ha speso molti quattrini con scarsi risultati, con le nostre politiche sul clima abbiamo perso competitività e posti di lavoro, delocalizzati verso paesi meno regolamentati, peggiorando quindi la situazione complessiva dell’inquinamento. Dopo trent’anni di accordi, di chiacchiere, di Nobel assegnati a sconci birbanti, i risultati sono che l’energia fossile resta intorno all’80% del totale e nella proiezione 2040 si riduce di un 3%, costanti pure il “nucleare” e l’idraulico. E mancano all’appello 1,3 miliardi di persone che non hanno l’energia elettrica.
2 Con lo shale gas l’America è autosufficiente (e secondo Rubbia presto sarà il grande paese meno inquinato), quindi il Medio Oriente per lei non sarà più strategico: difenderanno gli stati canaglia sunniti dalle pretese egemoniche dello stato canaglia Iran (80 milioni). Se l’Europa vuole garantirsi l’approvvigionamento si doti di una forza navale acconcia: oggi Quinta e Sesta Flotta proteggono i nostri carichi, che succederà quando se ne andranno? Due notazioni a margine sull’esercito europeo: a) La piccola Svizzera (ha l’1,5% della popolazione dell’Europa) ha deciso di rinnovare le sue forze aeree e contraeree: costo 18 miliardi $; b) Ci fu un tempo, post muro, in cui alcune anime belle sostenevano che l’Europa sarebbe stata una “superpotenza erbivora”: cioè capace di esercitare un’egemonia non con le armi ma attraverso la sua ricchezza economica e culturale. Abbiamo visto com’è finita: prigionieri di quattro terroristi islamici, noi con super armi elettroniche, loro con coltelli da cucina.
Banalmente dobbiamo decidere con chi stare: con l’America o con il duo Cina & Germania?

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