Due segnali deboli, all’apparenza lontani, mi hanno colpito.
Un tweet surreale, forse geniale, comparso su Twitter: L’Assistente chiede al Signor CEO: “Perché l’Italia va male, perché il suo PIL è l’ultimo dell’UE, perché il debito aumenta, Premier e Ministri sono politicamente i peggiori di sempre, eppure lo Spread scende? Perché?” Risposta: “Se lei lo capisse, lei sarebbe il CEO e io l’Assistente”.
E’ appena uscito un libro imperdibile, The New Class War di Michael Lind. E’ l’ennesimo invito a guardare in faccia ciò che di norma fingiamo di non vedere. Secondo Lind stiamo tornando al Medioevo, per lui è evidente che siamo succubi di una élite tecnocratica che spadroneggia, anche se mentalmente e fisicamente è sempre più asserragliata nelle sue ZTL blindate. In questi “hub cittadini” si concentrano multinazionali, media, tecnologie digitali, consulenti di ogni tipo e specie. Gli abitanti si auto definiscono “competenti”, “creativi”, “brain hubs”, “thinkpreneur”, “smart”. Nel contado invece si vanno via via concentrando le grandi masse di consumatori dell’osceno (prodotti a basso costo dal valore nullo). Sono gli zombie 2.0 alimentati dal reddito di cittadinanza, che Lind chiama, non populisti-fascisti come si fa da noi, ma con il loro nome: working class. Questa, stante l’assoluta carenza sociale delle attuali élite, è sempre più incattivita, al punto da apparire ciò che non è mai stata.
Torno alla domanda del tweet. Perché lo Spread scende mentre dovrebbe salire? Come faccio spesso, quando si tratta di economia, mi rivolgo a XY, noto ai miei lettori come economista e banchiere d’affari svizzero. E’ un apòta, è un liberale nature. Ecco la sua risposta:
“Credimi, caro Riccardo, quel tweet è curioso ma è inappuntabile. Il Mercato, inteso com’era un tempo, ormai è una favoletta per gonzi, noi banchieri sorridevamo quando i vostri “competenti” vi raccontavano che lo spread saliva perché le vedove scozzesi o i pescatori norvegesi non si fidavano di sottoscrivere il vostro debito pubblico, solo perché al potere c’erano eletti non graditi dall’establishment. I nodi di trent’anni stanno arrivando al pettine. L’economia reale va sempre peggio, lo sappiamo, così come sappiamo che il modello che tu chiami CEO capitalism è malato, ma a noi della finanza internazionale questo interessa fino a un certo punto, noi viviamo alla giornata, abbiamo bisogno di carburante, affinché la giostra continui a girare, come stabilito dai nostri algoritmi (loro non sono vedovi e non pescano merluzzi).
E se gli Stati e i loro cittadini si impoveriscono pazienza, l’importante è che il sistema si arricchisca, e noi per primi. Per noi il coronavirus sarà un’assicurazione sulla vita per il prossimo biennio: le Banche Centrali continueranno così a stampare moneta. Di più, la Federal Reserve abbasserà i tassi d’interesse. La BNS svizzera frenerà il tasso di cambio del franco nei confronti di un euro che si sta indebolendo sul dollaro. Franco, Yen, Oro, continueranno ad essere beni rifugio (c’è una new entry, il Palladio: nel 2016 lo consigliavo a 4 €/grammo e ora ne vale 72). Di contro in termini di economia reale: i noli marittimi sono ai minimi storici, le supply chain sono in sofferenza, così il lusso, così le materie prime, così l’automotive. I redditi di cittadinanza serviranno per ridurre le tensioni nelle periferie europee, mentre in America festeggeranno il ritorno a casa di pezzi della loro supply chain, la politica trumpiana di abbassamento delle tasse e di aumento delle retribuzioni farà il resto. L’Europa sarà l’area più colpita. Ma gli europei sono pazienti, l’importante per loro è che non debbano indossare i boots on the ground.
Tranquilli, al momento giusto il coronavirus verrà abbattuto. Xi Jinping la poltrona la salverà, ma solo grazie a noi. Sarà pure un osceno nazicomunista, e lo è, ma a noi uno così è utile e funziona. Personalmente continuerò a consigliare ai miei clienti di investire solo in titoli azionari. E solo americani, svizzeri, e ora inglesi, e stare fuori da tutti gli altri, euro in primis.
Grazie al coronavirus non abbiamo avuto bisogno di scatenare il cigno nero. Per ora lo teniamo a cuccia. Caro Riccardo, stai sereno, questa è un’epoca simile al Medioevo, se nasci nella parte sinistra della classifica stai sempre meglio, se nella parte destra sempre peggio. Tutto qua”.
Caro XY non siamo nel Medioevo, siamo nel III secolo dopo Cristo, però anche allora valeva la regola della parte sinistra e di quella destra.
Zafferano.news