Rassegna stampa del Cameo

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1 “Scippati a Uber i dati di 57 milioni di clienti”. Aveva ragione Murphy a sostenere “Se tutto va male, andrà male e tutto va male contemporaneamente”. Può succedere, ma l’aspetto grave è che Uber ha pagato 100.000 $ a dei criminali affinché non pubblicizzassero la notizia del furto (sic!) e ha tardato 365 giorni a informare clienti e mercato del furto stesso. Altra mazzata la decisione della Corte Ue: “Uber è una innovativa azienda di trasporto”. Perfetto, per lei valgono le leggi del trasporto. Sarà mica che queste aziende di Silicon Valley se devono rispettare le leggi e pagare le tasse si sgonfiano, perché sotto c’è solo fuffa?

2 “La Sinistra e altre parole strane”. E’ l’ultimo libro di Michele Serra riferito ai 25 anni dei suoi corsivi, dove ci dice che ha scritto 1321 volte la parola “Sinistra”, 1166 volte la parola “Politica”, mentre la terza classificata è “Berlusconi” ma non ci comunica il numero di volte. Poi fa un autocritica, usando il plurale dice “Abbiamo permesso che una sola persona si contrapponesse a due concetti fondamentali”. Una modesta notazione a margine. Il primo Berlusconi è figlio delle sua capacità imprenditoriali e manageriali, della tv, del calcio, del suo narcisismo, del suo conflitto d’interessi, ma il secondo Berlusconi è figlio della Sinistra, dell’amore-odio con il quale costoro l’hanno circondato e che gli ha prolungato artificialmente la vita politica. Come diceva l’immenso Tex Willer “inutile piangere sul latte versato”.

3 “Fra Berlusconi e Di Maio, costretto a scegliere fra due populismi, scelgo Berlusconi”. La battuta di Scalfari tiene ancora banco, mentre i big di Repubblica, curiosamente, la vivono male. In realtà, la risposta di Scalfari è lucida, l’establishment, che lui ben rappresenta, è disperato, i due forni si stanno spegnendo, rimane il fuochino di Renzi, ma c’è un disperato bisogno delle braci di Berlusconi. Imbarazzante l’arruffianarsi della Sinistra verso di lui.

Ho molti dubbi su un centro destra unito. Difficile che Berlusconi firmi, davanti a un notaio, l’impegno di non mettersi con Renzi come Salvini gli chiede e Salvini non farà mai il portatore di voti per l’establishment. Che piaccia o meno i poli (intellettuali e sociali) sono due, diversi non solo politicamente ma soprattutto in termini culturali, uno rappresenterà un establishment frusto e stanco (Renzi & Berlusconi), l’altro i giovani arrabbiati: Di Maio & Salvini & Meloni & Speranza.

4 “Forum in Svizzera sulla Russia”. L’aspetto interessante emerso da questo Forum è l’esistenza  del solito numerino che non perdona. Questa volta è 155. Rappresenta il numero dei miliardi a cui ammontano le sanzioni imposte alla Russia, e ora possiamo dirlo: solo per 55 miliardi penalizzano effettivamente la Russia, i rimanenti 100 hanno danneggiato noi europei, cioè quelli che le sanzioni le hanno sostenute. Solo menti malate di un’ideologia insana (l’odio verso Putin) possono imporre sanzioni che appena per un terzo colpiscono il nemico a cui sono destinate, mentre per due terzi si ritorcono su chi le ha messe.

“Trump sottrae il Web ai turbo monopolisti”. Lo scrive Adriano Scianca su Verità. Non ho le competenza tecniche per commentare questa notizia che così a pelle mi piacerebbe molto fosse vera, ergo mi rifugio nel protettivo “Non ci posso credere”. L’unico aspetto che mi è chiaro sono alcuni numeri sulle quote di mercato su specifiche attività: Google 88%, Facebook 77%, Amazon 74 secondo un personaggio, lui sì di assoluta competenza, Jonathan Taplin. Quelle percentuali indicano monopolio e in un paese liberale i monopoli privati, comunque costituiti, non sono ammessi, e si abbattono, punto. Mi sono stufato di essere preso in giro da chi mi dice che grazie a costoro ricevo un servizio gratis (oltretutto è falso). Io voglio pagare i servizi di cui mi avvalgo, li voglio a prezzi di mercato, scegliendo tra più fornitori, e decidere io se cedere o meno i miei dati, se sì ovviamente a pagamento. Applichiamo la legge e il buonsenso e l’attuale Silicon Valley monopolista si scioglie come neve al sole.

www.riccardoruggeri.eu

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