1 “Matteo ferma i populisti!”. Parola di Emmanuel, con tanto di punto esclamativo. Povero Matteo, tutti gli danno incarichi nuovi e lui conta sempre di meno: deve fermare i populisti, convincere Emma ad allearsi con lui, firmare accordi con Giuliano, avere il benestare di Romano per ogni mossa, frustare Piero per raccogliere nel bosco della politica alleati come fossero tartufi, studiare come vendicarsi una volta per tutte di Massimo, sempre lì con il suo sorrisetto assassino, capire cosa ha in testa Paolo, mordersi la lingua e deglutire ogni volta che Sergio parla, soprattutto convincere gli italiani che non è, come sostiene Roberto (dal viso sempre più fanciullesco, al punto da sembrare suo figlio): “Un nome del passato”. Ce la farà? Lo spero per lui, viste le energie spese.
2 “La bimba oggetto”. Forse l’episodio politicamente più grave successo in Italia nell’intero 2017, non per la sua componente criminale ma per quella culturale, che ci ricaccia in pieno medioevo. Le non reazioni dell’establishment e delle élite conferma la nostra submission culturale. Grazie Houellebecq per la scelta di quel meraviglioso submission, parola chiave che connota il degrado di una civiltà, sia in termini economici (Silicon Valley) che culturali.
3 “Di Battista, leader-papà”. Il titolo è mio. Sotto questa mossa non c’è alcun trucco, c’è solo intelligenza grillesca. Di Battista si prende una “legislazione sabbatica” per fare il papà, come desidera. Di Maio premier o capo dell’opposizione consumerà il suo secondo e ultimo mandato. Al prossimo giro il M5S perde Di Maio e tutta la prima generazione di leader pentastellati, ma ha già il candidato premier, amato dal suo popolo che per acclamazione lo incoronerà. Grillo è più intelligente di tutti questi politici politicanti. Mi secca ammetterlo, ma è la cruda realtà.
4 “Tra il Cavaliere e Di Maio scelgo il primo”. Scalfari non si è reso conto del danno (enorme) fatto all’establishment. D’altra parte è lontanissimo dalla sensibilità popolare, è rimasto legato a quel mondo vespertino di via Veneto, ormai scomparso, in verità a sua insaputa.
5 “Licenziato Charlie Rose, icona della Cbs”. Ora tocca anche a noi del giornalismo, la grande purga sul “sesso non risolto” prosegue implacabile. Chi sarà il primo giornalista italiano a cui toccherà la gogna?
6 “In Svizzera precipitano le donazioni alle Ong”. Si dice che i cittadini svizzeri siano fra i più generosi del mondo. Eppure stanno precipitando le donazioni alle Ong internazionali che, essendo a tutti gli effetti delle multinazionali, hanno cominciato pure a licenziare il personale. Grandi ululati da parte delle élite. In realtà è una fake news, prodotta da loro, l’ammontare non cambia, ma i cittadini comuni abbandonano le Ong internazionali dai nomi altosonanti e dirottano i loro contributi su progetti “piccoli, vicini, sostenibili, controllabili”. Sempre i più svegli gli “svizzerotti”.
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