Piccole notazioni sulle fake news istituzionali

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Sta per uscire un libro (ho avuto il privilegio di leggerlo in anteprima) che tratta il tema della post verità, usando una strumentazione di profilo socio filosofico, di cui prossimamente parlerò, dandogli una lettura popolare, l’unica chiave che mi sento di dominare in scioltezza. Come i lettori sanno sono un feroce difensore dell’indipendenza della Rete, come lo sono del suffragio universale, e di una “democrazia diretta” modello Svizzera. L’unica che può difenderci dal ceo capitalism imperante.

Ho deciso di raccogliere settimanalmente piccoli frammenti, anche marginali rispetto a questo mondo, utili per far capire la minaccia delle fake news istituzionali (quelle popolari sono talmente ridicole che si squalificano da sole). Ci sono pure le “Fake news istituzionali silenti”. Un esempio di cui ho scritto: “Da settembre il perfetto modello istituzionale tedesco è collassato, passa da un flop all’altro, ma gode di un “Silenzio istituzionale” imposto ai media. Come definirle? Fake silenti?

Nel frattempo:

  • Sono nati i “Nuovi Ottimisti”. Questi si sono posti una domanda secca: “Come sta il mondo”. La risposta che si sono dati, altrettanto secca: “Sempre meglio”. Per porsi la domanda e darsi la risposta hanno raccolto intellettuali e accademici da tutto l’Occidente che ottusamente lo ripetono come un refrain, fino alla sintesi di Nicholas Kristof sul New York Times (e dove sennò?): “Il 2016 è stato l’anno migliore nella storia dell’umanità”. Che dire? Urca!
  • Le ingiustizie, le sofferenze dei singoli sono solo “percepite”. Percepire è il verbo preferito dai Nuovi Ottimisti per negare la realtà degli altri.
  • Costoro tendono di parlare di cose che non esistono, e se esistono non conoscono, ovvero generalizzano esperienze mai vissute. “Suma bin ciapà” si dice a Torino

La sintesi della settimana trascorsa all’insegna dell’ottimismo è questa: “Il bimbo scrive zebra, la docente lo corregge, scrivendo zebbra, il preside interviene “E’ stata solo una strampalatezza”. Sconvolta la Treccani, scopre di essere ancora ferma a strampalato.

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