Lo confesso, ci sono locuzioni che non riesco più a sopportare, o perché false o perché idiote, eppure sono sposate dalla parte più colta del paese. Parlando di immigrazione “Allora vuoi che muoiano tutti in mare?” piuttosto che “Siamo in presenza di una migrazione epocale”. Parlando di ambiente: “State distruggendo il pianeta!”, confondendo artatamente “riscaldamento” e “inquinamento”, senza togliere il Nobel a quell’ente legato all’Onu che aveva taroccato i dati sui quali da vent’anni facciamo riferimento. Oppure quelli ferocemente anti Erdogan (giusto!) ma che si guardano bene dall’attaccare Angela Merkel per i miliardi (nostri) elargiti affinché faccia il suo kapò nei campi di concentramento turchi per trattenere colà migranti che verrebbero andare in Germania. Su questo silenzio tombale.
Una organizzazione svizzera, “Iniziativa delle Alpi”, composta immagino di persone come me, che non sopportano più le buffonate buoniste delle élite globaliste, ha deciso, nel 2002, di confezionare due premi, uno in negativo, l’altro in positivo, destinati, il primo (Sasso del Diavolo) al “trasporto più insensato dell’anno”, il secondo (Cristallo di Rocca) al “trasporto più intelligente dell’anno”.
Concettualmente non si può non essere a favore della globalizzazione dei commerci, così come al principio che ciascuno di noi abbia diritto a scegliersi lo stile di vita che giudica preferibile, quello che mi sfugge sono i risultati finali di questo mix. Niente da dire che i componenti di un hamburger compiano fino a diecimila chilometri per poter essere assemblati e venduti, avendo scelto il criterio del costo ci sta e l’accetti, ma ti guardi bene dal mangiarlo. Così come sul gusto: se sei un mago ad accoppiare sale-zucchero-grassi il risultato è garantito, ciò che mangi resta una schifezza, seppur asettica e accattivante. Non mi convince solo il finale della favola: perché questa tipologia di prodotti globalizzati quanto più il paese ove vengono consumati è civile e ricco, tanto più finiscono nella spazzatura (fino al 40% dicono le statistiche)? Dove sta l’inghippo?
Comunque sia, questa organizzazione privata svizzera che bene interpreta i principi di difesa “intelligente” dell’ambiente punta a favorire il trasporto su ferro, evitando le spedizioni inutili, specie se effettuate su gomma, nocive per un paese di transito come la Svizzera. Da quest’anno la giuria non è più fatta da specialisti ma affidata alla Rete (http:/ /votare.iniziativa-delle-alpi.ch).
Per il premio dei trasporti più insensati (Sasso del Diavolo) la terna del 2016 su cui scegliere è questa: 1. Acqua minerale di Trivarga (Isole Figi); 2. Caffè della Emmi con latte svizzero travasato in lattine d’alluminio in Germania; 3. Salmì di carne di cervo neozelandese della catena Migros. E’ noto che la Svizzera è ricca di acqua, di latte, di cervi.
Il presidente Jon Pult ha spiegato come sia stato difficile per i selezionatori concepire l’assurdità di queste scelte, per esempio lo scorso anno vinse la Coca Cola: rifornì il mercato svizzero di lattine provenienti dall’Italia pur avendo impianti di produzione in loco.
Per il premio dei trasporti intelligenti (Cristallo di Rocca) la nomination di quest’anno sarà fra due aziende: 1 Immagine-Cargo (Zurigo) che per distribuire i cibi delle mense scolastiche di Losanna utilizza una curiosa catena logistica “bicicletta-treno-bicicletta”; 2 Laines d’ici di Cerner (Neuchâtel) la cui lana compie l’intero ciclo, dalla pecora all’uomo, a km zero.
I globalisti rideranno di questo premio, nella loro infinita arroganza intellettuale non sanno che l’intelligenza di un popolo si vede dai piccoli atti, e l’idiozia da quelli alti.