La storytelling che segue è frutto della mia fantasia (sono un innamorato fallito, ho sempre pensato che l’auto significasse libertà). Un giorno capii che il CEO capitalism, per raggiungere la sostenibilità ambientale ottimale, avrebbe potuto penalizzare le classi medie e povere. Queste avrebbero dovuto rinunciare all’auto, quindi alla loro mobilità privata. Così, eliminando l’80% delle auto, e le flatulenze dei bovini (sostituendo la carne con quella “pisellata” di Bill Gates) si sarebbero raggiunti gli obiettivi, abbattendo la complessità, quindi i costi.
Si trattava di trasformare la “transizione ecologica” in “transizione sociologica”. Che narrazione usare? Una finta mail a un collega scomparso.
Caro S.,
nel 2009 sono diventato un (piccolo) azionista di F. perché ho creduto subito in Te, non per quello che fingevi di essere, ma per quello che eri nel profondo: un finissimo stratega al servizio del CEO capitalism. Il modello politico, economico, culturale, concepito per “creare ricchezza per alcuni, creando problemi e disordine per gli altri”.
Quando arrivasti in Italia, percepito da Cometa di Halley, i “Competenti” italici caddero in deliquio, ti confusero con un CEO. Tu eri di più, saresti stato il più grande Deal Maker di inizio millennio.
Grazie a Te, ho comprato in Borsa titoli F. a prezzi scannati, stante la relativa valutazione di Moody’s: Ba1, cioè junk, modo elegante per dire spazzatura. E Tu, per cinque anni, così l’avevi gestita. Poi capisti che dovevi cambiare strategia. Tua fu l’intuizione di “riverniciare” F. per farne uno “spezzatino”, vendere tutto, inventandoti una grandiosa sceneggiata manageriale.
Battezzasti come Azionista addirittura il Presidente O. Attraverso la sua protezione, e i suoi quattrini, salvasti, in contemporanea, sia l’azienda F. (fallita), sia l’azienda C. (con Chapter 11 in corso). Geniale il disegno. La prima avrebbe finto di comprare la seconda, non investendo del cash (che non aveva), ma cedendo un know how inidoneo per quel mercato: disegni di auto medio-piccole e relativi propulsori. Non avendo capito cosa c’era sotto, le italiche Élite politico-intellò-sindacali esultarono: “Abbiamo l’auto americana!”
Per uno del tuo livello fu un gioco da ragazzi gabbarli, avvalendoti di alcuni giochini che eccitavano la loro nota incompetenza-impotenza: ti inventasti una “uscita-minuetto” da Confindustria, stravaganti accordi sindacali, esilaranti piani tipo “Fabbrica Italia”, il tutto condito da una comunicazione zuppa di fake truth e di silenzi.
Così, Tu potesti lasciare l’Italia senza pagare pegno. L’Italia, a sua insaputa, avrebbe cessato di essere un luogo dove progettare e produrre auto, per diventare invece uno dei tanti Mercati, con un paio di stabilimenti cacciavite ad usum gonzi. L’Italia perse l’industria dell’Auto, noi azionisti moltiplicammo, chi per cinque, chi per otto-dieci, l’investimento iniziale in F–C. Così i Nipoti, senza fare nulla, se non seguire Te, divennero enormemente più ricchi del Nonno.
E ora che sta succedendo? Le Élite, ormai suddite al mondo woke e a una Baronessa tedesca, hanno deciso che l’industria dell’Auto europea debba suicidarsi entro il 2035 (in pratica, chiudere ora).
La sostituzione con il cosiddetto elettrico è una finta, che tu e Toyoda San avevate capito. L’obiettivo di costoro è altro: ridurre appunto il numero di utenti auto, attraverso la riduzione della mobilità autonoma degli individui della classe media (da continuare a impoverire, togliendo loro, sia lavori autonomi, sia casa di proprietà, per meglio schiavizzarli) e delle classi povere (da continuare a sedare con il divano di cittadinanza).
Così solo le classi rarefatte potranno disporre delle Tesla Cinesi (costeranno dai 50.000 € in su) da usare esclusivamente nelle ZTL. In Europa rimarranno i Marchi tedeschi e francesi, con stabilimenti civetta di puro montaggio, perché la componentistica sarà solo cinese. Trattandosi di auto del segmento top, la redditività sarà mantenuta alta, anche con bassi fatturati.
E finalmente il Diavolo (l’impronta carbonica) scomparirà per sempre dall’Europa, e la Baronessa si quieterà.
Caro S., tu avevi capito tutto in tempi non sospetti. Con la tua mossa avevi già trasferito dall’Italia centinaia di migliaia di posti di lavoro, così ora sarà meno penalizzata, perderà solo gli ultimi 70.000 operai rimasti. Prosit!