I dieci piccoli indiani della settimana

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Almeno per me, è stata una settimana pregna di dichiarazioni e di notizie, le ho tutte ben assorbite, e ora mi sento, certo non più intelligente di prima (lotto per tardare il rincoglionimento), ma molto, molto più colto. Per esempio:

1 Ho osservato in tutte le pose possibili Carlo Calenda, e mi sono convinto che il prototipo “Uomo Pikety”, cioè 1% dell’umanità del mondo 4.0, nel quale vivranno i miei nipotini, si ispirerà a lui. Per gestire il ceo capitalism 4.0  occorrerà avere: a) una faccia da leader (senza esserlo, of course); b) un corpo identico a quello asessuato della composizione in fibra di vetro dipinta di Romanzo familiare” di Charles Ray (1993, MoMa); c) un linguaggio simil Leopolda; d) un linguaggio del corpo simil D’Alema; e) un abito thobe (tunica bianca fino a terra, evoluzione islamica della felpa californiana, indossata per rispetto verso i futuri padroni del mondo, cinesi permettendo).

2 Mi sono convinto che Virginia Raggi sia, politicamente, una pazza. Come puoi fare Assessore al Bilancio un magistrato, che per di più ha inquisito, nell’interesse dello Stato, Morgan Stanley per lo scandalo derivati? Costei non ha capito l’ovvio, quando i magistrati perseguono i poveri, le élite sono al loro fianco, ma guai se si permettono anche solo di inquisire uno di loro, diventano cattivi. Non parliamo delle multinazionali anglosassoni, persino Obama china il capo verso di loro. Bisogna avere pazienza, le élite sono fatte così.

3 Ridicola Susanna Camusso con la sua vecchia teoria della patrimoniale. Non si è accorta che mentre lei era in lotta contro i mulini a vento, i patrimoni erano scomparsi. Quelli dei mafiosi sono nascosti negli ultimi paradisi fiscali del mondo post-Facta, tutti negli Stati Uniti (Delaware, Nevada, Wyoming, presto Texas e Florida), che pur avendo promosso il Facta si sono ben guardati dal firmarlo. Quelli delle élite sono evaporati (legalmente of course). Quelli miserabili della classe media (sostanzialmente immobili, ora valgono la metà per la patrimoniale mascherata in essere). I risparmi dei poveracci sono nei materassi (poveri sì, fessi no). Le Banche nel ceo capitalism  hanno solo crediti inesigibili e sono specchietti per allodole (idiote), operativamente banali sportelli della BCE.

4 Grazie al terremoto ho fatto una scoperta. Amando la pasta, e seguendo l’idea geniale di Carlin Petrini di dare 2 euro per ogni “amatriciana” ordinata al ristorante, ho mangiato le peggiori amatriciane della mia vita (immagino che i maiali globalizzati cino-vietnamiti non abbiano il guanciale).

5 Mai avrei creduto che le élite chiedessero una firma per la “globalizzazione”, come fosse un panda da salvare. Penso sia un refuso, immagino volessero dire “verticalizzazione”? Per la “verticalizzazione” contate su di me.

6 In tv ha impazzato una pubblicità (pardon, reclame!) che mi ha fatto molto riflettere: “una ascella a prova di bacio”. Dopo l’ascella, cosa ci sarà da baciare?

7 Mi sembrava impossibile che dopo tutto il battage sulla “Buona Scuola” la metà degli insegnanti fosse costituita da idioti di ritorno. Infatti, ci è stato detto che è colpa dell’algoritmo. Il solito idiota algoritmo, eppure sarà lui lo zio dell’intelligenza artificiale, quella che guiderà gli esuberi, gli esodati, gli immigrati inidonei, i vecchi pensionati, verso i nuovi pianeti, grazie a Elon Musk e alle felpe californiane, Jeff Bezos in testa, che cureranno, novelli Albert Speer, la logistica del viaggio senza ritorno.

8 Camusso, Landini e tutti i Sindacati fanno male a schierarsi per il “no”. Poiché vincerà il “sì”, le élite scopriranno che la classe operaia non c’è più, e loro perdono l’oggetto sociale. Sprovveduti.

9 Malgrado faccia il gradasso anti élite, io, almeno per censo, di certo non per cultura e per sensibilità umana, delle élite faccio parte. E’ per pura solidarietà di classe, che le critico ferocemente, perché persistendo in questo modello fallimentare finto liberale, sono destinate alla sconfitta. Sono talmente immerse nel loro mondo ideologico (essere liberali è uno stile di pensiero e di vita, senza alcuna componente ideologica, non certo essere ottusamente ligi a formulette) che non capiscono di aver fatto, tempo fa, una mossa sbagliata, e non hanno il coraggio di ammettere l’errore, e cambiare. Una banalità. Comunque, anche se so di farli arrabbiare, io insisto nel dire la verità, sperando che non si suicidano.

10 Finalmente, il cerchio si è chiuso: anche i tedeschi sono diventati “populisti”. Altra parola idiota, inventata, a mò di difesa, da idioti. Se parti dall’idea che chi non la pensa come te è un bandito o un idiota, e se te lo dice in faccia peggio, è un gufo (ieri), populista (oggi), non fai molta strada. Quando come in Austria, in Ungheria, i populisti arrivano al 50% non puoi più dirlo, perché sono i cittadini, rappresentanti la maggioranza del popolo, e allora se insisti ti mettono ai domiciliari nei tuoi salotti e terrazze, come stai facendo tu, oggi, tenendoli rinchiusi nelle loro periferie.

Prosit!

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@editoreruggeri

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