BUON FERRAGOSTO AI GLOBALISTI E AI SOVRANISTI, E A NOI APÒTI

Di 0 No tags Permalink 5

Diceva Cesare Pavese: “Le lezioni non si danno, si prendono”. Essendo un apòta mi sono sempre attenuto a questo principio, principio di grande saggezza che però, da un quarto di secolo, mi ha messo sempre più in minoranza nella mia classe sociale (establishment ed élite). Continuo a non capire perché, da cinque mesi, si debba vivere in questa situazione da tregenda, come se il 4 marzo 2018 fossero stati eletti (democraticamente) al governo del Paese un manipolo di diavoli, di streghe, di spiriti dannati. Lo confesso, continua a sfuggirmi la ratio.

Chissà perché noi dell’establishment e delle élite abbiamo cominciato a definire i nostri avversari politici “sovranisti” (nella versione popolare: “populisti”) ma troviamo seccante che loro ci chiamino “globalisti”, anche se, oggettivamente, lo siamo, e fino a qualche anno fa, anziché vergognarcene (impoverire scientemente i propri concittadini dovrebbe comportarlo), ce ne vantavamo pure. Quando capiremo che è totalmente idiota pretendere che quelli che noi abbiamo reso più poveri, più insicuri, e senza prospettive future, avendo tolto loro l’ascensore sociale (unica speranza che avevano per sognare un altro futuro), debbano sostenere i ridicoli lacchè politici che di volta in volta noi piazziamo al governo? Oltretutto abbiamo pure l’arroganza di definirli “sconfitti della globalizzazione”, come fossero dei lebbrosi, nell’accezione (sincera) del bonapartista Emmanuel Macron.

Ultimamente i populisti (pardon, sovranisti) si sono stufati di noi (era ovvio), ci considerano dei cacciaballe (gli ultimi quattro Premier che gli abbiamo rifilato l’hanno oggettivamente confermato) e, quel che è peggio, portiamo sfiga. Chiunque noi endorsiamo (tranquilli non è un modo per far capire che si conoscono le lingue, “endorsare” è sulla Treccani fin dal 2014), costui, persona o partito, perde. Per questo a Capalbio ormai padroni e maggiordomi non si distinguono più, sono tutti mascherati da servitori filippini (giacca Ambrogio, manica lunga, 75 €, Mercatores, Milano).

Dopo il 4 marzo 2018 la guerra fra globalisti e sovranisti sta assumendo sempre più i contorni della guerra dei Roses, costringendo noi apòti, per sopravvivere a questo scempio prima culturale che politico, a prendere di volta in volta, nostro malgrado, posizioni a favore dell’uno o dell’altro. Dovreste ringraziare noi apòti (tranquilli, siamo quattro gatti, e non pretendiamo posti o prebende), a cui sia voi globalisti, sia voi sovranisti non la darete mai a bere, e che, criticandovi, vi manteniamo con i piedi per terra.

Voi sovranisti inutile che paventiate un complotto a fine agosto, se ci sarà, non sarà un complotto, ma il banale tentativo di un pugno di disperati (troppo colti per essere pure intelligenti) di fermare il volere popolare di mandare a casa chi ci governa da un quarto di secolo. Se volete evitare il “complotto”, aspettate le elezioni europee del 2019 prima di cercare di implementare i punti “economici” del vostro cosiddetto contratto. Usate questo tempo a educare i vostri adepti sul cosa significhi fare politica, un lavoro oscuro, sgradevole perché è processo, è investimento, è attesa. Tanti piccoli passi, alcune soste e tanta determinazione, questa è la politica. Seguendoli sulla Rete mi pare che i vostri adepti ne siano carenti: vogliono tutto e subito. Avranno la politicamente criminale Troika.

Altrettanto vale per voi globalisti, prendete atto che l’ultimo quarto di secolo, ove avete fatto il bello e il cattivo tempo, in termini di risultati è stato fallimentare. Così i Giuseppe Conte, i Luigi Di Maio, i Matteo Salvini li hanno portati al potere (democraticamente) i vostri errori. E ora che fate? Vi inventate il governo dei “competenti”, quando di più idiota si possa concepire in politica che, come diceva quel tale, è sangue e merda. E poi competenti de ché? Di vanità accademica? Sarebbero dei “poveretti” che pretendono di governare dei “poveracci”. Cosa si diceva negli anni Ottanta? Bravi, bravi, bis!

Usate entrambi questi giorni di vacanza per staccare la spina, buttate nel cassonetto della Rete tutte le ridicole App che avete scaricato, disconnettetevi dalle seghe mentali che avete in archivio, resettatatevi senza pietà, tornate umani.

Buon Ferragosto a voi globalisti e a voi sovranisti, in particolare a noi apòti. E andiamo tutti in pace.

www.riccardoruggeri.eu

0 Comments