The New Yorker è uno dei più bei settimanali del mondo, un mix magico di cultura e di ironia, peccato grondi di politicamente corretto dem qualsiasi tema affronti, diventando spesso stucchevole. Però, grazie alle vignette, dove l’auto ironia abbonda, si fa perdonare. Recentemente ne ha pubblicata una che fa pendant con un gran libro, The Retreat of Western Liberalism (La ritirata del liberalismo occidentale) di Edward Luce (celebre opinionista del Ft).
E’ fulminante nello spiegare la globalizzazione. Si vede una donna cinese distrutta dalla fatica e dalla povertà, il suo bimbo pilucca pigramente riso dalla ciotola. La mamma: “Mangia, pensa ai bimbi del West Virginia che patiscono la fame”. (Il West Virginia per i radical chic newyorchesi è sinonimo di ghetto bianco, luogo di ignoranza e di bigottismo. In realtà l’Appalachia fa parte, a pieno titolo, della storia culturale dell’America profonda). Edward Luce spende 226 pagine ad analizzare perché l’America del trio Clinton-Bush-Obama è arrivata a questo punto, la vignetta lo fa in un istante.
Non appartenendo, intellettualmente, né ai cosiddetti populisti (ci ho convissuto, e bene, per quarant’anni), né all’attuale establishment (i miei secondi quarant’anni) non ho condiviso i festeggiamenti per il “fallimento”, a dire di questi ultimi, della Brexit. Nel frattempo sono tutti in attesa dell’impeachment di Donald Trump (non conoscendo l’America, e il ruolo del Vice Presidente, non sanno che l’assicurazione sulla vita di Trump è proprio Mike Pence, lui sì di destra, autentico terrore per i dem più intelligenti). Mi auguravo che l’establishment vivesse la Brexit come uno choc salutare, non lo trasformasse in un mostriciattolo, ma come rifiuto (nobile) del popolo inglese alla “germanizzazione” dell’Europa. E con l’occasione ripensassero le loro mosce ricettine politico economiche.
Invece nulla, anzi, con l’arrivo di Emmanuel Macron si sono ringalluzziti, invitano chi non la pensa come loro a fare autocritica, chiedere scusa. Inutile perdere tempo, sono vecchi Chef, convinti che qualsiasi “secondo” debba essere annegato, come impose un signore dell’Ottocento, nel roux (farina e burro che, a seconda dei tempi di cottura, assume un aspetto “bianco” (besciamella), “biondo” (per pesci e carni bianche), “bruno” (per carni rosse). Non ascoltano neppure uno come Edward Luce che fa risalire al 1999 l’apoteosi della Sinistra, e quindi l’inizio del suo declino. Ricorda la tavola rotonda di Firenze dei er mejo del riformismo. Oggi quei nomi ci procurano un sorriso di compatimento per i disastri fatti nella execution di quelle idee meravigliose: Tony Blair, Lionel Jospin, Gerard Schroeder (l’unico uomo vero), Massimo d’Alema, Romano Prodi, Bill Clinton. Ricordo il titolo del Convegno “La nuova economia: uguaglianza e opportunità”: letto oggi quel “uguaglianza” ha un sapore beffardo. Diedero a parole normali significati alti, discettarono di “modernità”, di “terza via”, di “superamento delle classi sociali”, di “mondo post ideologico”, scoprirono nuovi modi di comunicare: le slide stile Goldman & Sachs, un glossario stile McKinsey, un lessico stile Davos. In realtà era solo fuffa. Eppure costoro erano felici, da figli della classe media erano in sintonia con gli aristocratici cosmopoliti dai nomi altisonanti. Come si conclude il saggio? Affermando che questi leader avevano imparato il linguaggio dei vincenti, ma avevano perso la capacità di comprendere quello dei perdenti (curioso, erano proprio quelli che li avevano votati). Al contempo i primi erano sempre di meno, i secondi sempre di più, ma loro non se ne accorgevano, chiusi com’erano nelle loro torri di marzapane. E tuttora non se ne accorgono.
I numeri non mentono, ricorda Luce. I due terzi dei londinesi era contro Brexit, ma l’altro terzo, quello delle case a rischio incendio (il termine “grattacieli dei poveri” lo trovo stupendo) e la maggioranza dei cittadini del Regno Unito a favore. Il Financial Times ha pubblicato una poesia del nigeriano Ben Okri “Se volete vedere come muoiono i poveri guardate la Grenfell Tower. In quest’era di austerità, i poveri muoiono per l’altrui prosperità. Sono morti per abbattere i costi di ristrutturazione”.
E sappiamo pure il risparmio: 2 sterline al metro quadro. Miserabili.