PER GESTIRE IL RECOVERY CI VUOLE UNA BELLA AMMUCCHIATA

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Premetto che nulla so di strategia politica. Come apòta storico non sono neppure interessato alla politica politicante raccontata, ogni giorno, nelle prime 24 pagine dei quotidiani del mainstream. Una notazione markettara. Leggo che serie indagini demoscopiche dicono: ai primi due posti dell’interesse dei lettori della stampa mainstream ci sono “lavoro” e  “salute”, mentre la “politica” è agli ultimi posti. Salvo pochi, nessuno vuole le elezioni anticipate. Eppure gli editori, i direttori, le redazioni, predispongono ogni giorno un menù di sola politica, in tutte le salse, calde e fredde. In altre parole, scrivono solo di quello, parlandosi addosso solo di quello, pur sapendo che non interessa ai lettori. Perderanno copie per questo motivo?. E’ la stampa al tempo del CEO capitalism, bellezza!

Prendiamo questa pseudo crisi, che si trascina ormai da tempo, con un dibattito infinito, se si debba avere un Conte Bis “con quarta gamba, ma con la stessa compagine” o un Conte Ter “con quarta gamba, però incorporata e rinnovata”. Problema assolutamente irrilevante, essendo chiaro che costoro sono inidonei ai due unici compiti che hanno davanti:

1 Siamo ai primi posti al mondo come risultati negativi alle nostre (loro) strategie anti COVID: morti per centomila abitanti, caduta del PIL, aumento dell’indebitamento (cfr Luca Ricolfi, La notte delle ninfee, La Nave di Teseo, 17 €). Continuando così ci impoveriamo sempre più, e ci stiamo perdendo un’intera generazione di nonni, siamo già a 80.000. Che fare?

2 A detta di tutti, questo governo, e questa maggioranza, non riusciranno mai ad attrezzarsi, né per preparare i progetti per il Recovery Plan, né per gestirli.

Mi sfugge perché non si segua la strada più semplice. Stabilito che alle elezioni, con proporzionale e sbarramento, non vuole andarci nessuno (salvo FdI), come previsto dalla Costituzione, in casi bloccati come questo, si impone il Governo del Presidente. La credibilità del Presidente è alta, lui indica il nome di un “tecnico” (una trentina di mesi fa aveva già indicato Carlo Cottarelli), questi presenta il suo programma e la sua squadra (nessun politico) e chiede la fiducia: prendere o lasciare. Per la strizza delle elezioni anticipate, prevedo una maggioranza bulgara.

I primi a schierarsi saranno proprio i 5S, poi FI, quindi IV, infine PD e Lega. I parlamentari 5S, FI, IV, non hanno alternative, sono disposti a trangugiare ogni cosa, anche a essere degradati da ministri a peones-responsabili, pur di poter pagare il mutuo. PD e Lega, essendo più strutturati, faranno un minimo di resistenza, poi crolleranno. Altre opzioni non ce ne sono.

Questa è la politica al tempo del CEO capitalism, bellezza!

Zafferano.news

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