1 “Ostia: vota un cittadino su tre, vince il M5S con il 60%”. Piccolo riassunto. Sindaco precedente (del Pd), arrestato per mafia, comune commissariato, elezioni. Noi analisti, convinti di una débâcle annunciata dei cinquestelle dopo 18 mesi di giunta Raggi, giudicata da tutti disastrosa, ipotizzavamo una vittoria della Destra. Molti si erano convinti che Casa Pound avesse fatto un’Opa sulla Destra. Pronti pezzi feroci contro una Destra inquinata da Casa Pound e Spada Family. Errore drammatico: ha vinto il M5S pare con i voti di Casa Pound (non richiesti).
Nelle mie analisi (in gran parte basate su segnali deboli) più si avvicinano le elezioni, più si fa strada uno scenario diverso da quello delineato dai media: la maggioranza silenziosa (gli unici elettori che professionalmente mi interessino) vuole comunque votare contro l’establishment, inteso come “holding Renzi-Berlusconi-Draghi”. Il M5S è attrezzato alla bisogna. Salvini e Meloni no.
2 “Basta con questo teatrino, ci vediamo dopo le elezioni”. Parole sante quelle di Bersani, con la nuova legge elettorale è tutto un teatrino. E vale per tutti noi. Dobbiamo essere grati a Renzi per aver indetto il referendum di un anno fa, e alla Consulta per aver dichiarato anticostituzionale l’Italicum. E’ anni che la parte migliore del paese invoca le elezioni, ci si vada a febbraio, ognuno voterà chi vuole, però poi mi raccomando, gli sconfitti a casa, rottamati per sempre.
3 “Cacciati per il sexgate ma in Italia Berlusconi torna in auge.” Il Guardian abituato alla realtà anglosassone-luterano-protestante, grondante politicamente corretto da tutti i pori, di casa nei salotti radical chic della sinistra globalista, non ha capito nulla di come funziona il mondo vero. Berlusconi è semplicemente, come molti italiani, un puttaniere d’antan. Chi è il puttaniere d’antan? Uno che chiede sorridendo e sorridendo prende atto del no, quelle volte che ciò avviene. Differenza enorme dai malati di sesso anglosassoni (hanno persino cliniche specializzate nel deserto), squallidi individui che meritano solo disprezzo, loro e chi tiene loro il sacco. Caro Guardian, Berlusconi sta tornando in auge, non per meriti suoi, ma per la pochezza dei leader nostrani, sponsorizzati da voi.
4 “Liberali fuori, salta il tavolo a Berlino.” Finalmente. I liberali veri, nature, sono giunti alla conclusione più giusta. Christian Lindner: “Meglio non governare che governare male”. Parole sante. Nel mondo del ceo capitalism i liberali devono stare all’opposizione, non si può stare al governo con un ectoplasma politico come la signora Merkel. Ricordate quando Obama, in odio verso Trump, le passò il testimone dell’Occidente? Bacio della morte o una sceneggiata fra due sopravvalutati?
5 “Il flagello dei predoni delle campagne.” All’apparenza tutti tendono a sorridere, tutti ricordano i ragazzini che rubavano l’uva americana o le mele. Invece questo problema, partito lento e a macchia di leopardo, è ormai diventato sistema: la povertà incombente, la criminalità immigrata e nostrana, l’abbandono del territorio da parte delle forze dell’ordine, tutte concentrate nelle città, stanno occupando le campagne, e come cavallette depredano i raccolti. Considero questo un segnale gravissimo, il paese è a pezzi, i nodi stanno arrivando al pettine mentre le élite si complimentano con Malagò (sic!) per le dimissioni di Tavecchio.
6 “Milano battuta al sorteggio.” Intendiamoci tutto fatto secondo le regole, anche se per mia ignoranza non immaginavo che il protocollo prevedesse l’oscenità del sorteggio. Almeno nel calcio si va ai rigori. Possibile che i Padri dell’Europa non abbiano pensato al modello Conclave di Viterbo (1271) con riduzione progressiva sia del cibo che dei patrimoni personali dei votanti? Allora funzionò egregiamente, i 20 cardinali si affrettarono a eleggere Gregorio X (eppure non solo non era cardinale, ma neppure prete).
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