A noi élite cosa conviene? Stare con l’ignorante Mark Zuckerberg o con l’irresponsabile Elon Musk? Questi gli epiteti che si sono scambiati due dei padroni del futuro mondo degli zombie, quello che se non succede qualcosa (io però ci credo, l’umanità non può finire così) vivranno i miei nipotini. Musk, con il supporto di Bill Gates e di Stephen Hawking, sostiene che l’intelligenza artificiale (I.A.) mette a rischio l’esistenza della nostra società. Zuckerberg ha risposto a muso duro che l’I.A. servirà per migliorare il mondo e stigmatizza quei personaggi (gufi?) che disegnano scenari disastrosi.
Bisogna avere pazienza, costoro sono due markettari esaltati, anche se, onestamente, Musk lo è di meno (lui non vuole diventare Dio, si accontenta di diventare fantazzionamente ricco, fingendo di essere un visionario, per molti un cacciaballe alla ricerca di finanziamenti).
Al primo se gli vieti di rubare i tuoi dati e gli fai pagare le tasse si sgonfia di colpo, il suo non è un business ma un gioco delle tre carte fatto a Wall Street anziché in una stazione ferroviaria. L’altro vende come innovativa un’auto elettrica (tecnologia vecchia come il cuccu) che nel momento in cui vai a ricaricarla dall’altra parte della spina non trovi energia fatta dal sole e dal vento ma prodotta per il 78% da fossili e il 15% da nucleare e da idroelettrico. Più fai auto elettriche più inquini il globo. Ho confrontato un viaggio misto città-autostrada su una Tesla e con una Toyota ibrida: non c’è partita (per ora, poi vedremo). Una chicca: alcuni giorni fa sono state consegnate le prime 30 Tesla model 3 (fino a 500 km di carica), sono state raccolti 373.000 ordini, ma crescono ogni giorno (1.000 $ di caparra). Entro fine 2017 ne verranno prodotte 20.000. Una genialata.
Curiosi questi due personaggi, sono mitici per parlarne sotto l’ombrellone. Finora, nessuno che osi dir loro: “Dio c’è, ma non siete voi. Rilassatevi”.
Riccardo Ruggeri