IL LIBROINDEX E IL CASO DELL’AUTO ELETTRICA

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In occasione del nostro primo compleanno (cinque anni di Zafferano) abbiamo scritto, a più mani, un libricino, indicando la nostra strategia editoriale per i prossimi cinque anni: costruire lo Zafferano Vox. Una modalità di scrittura integrata con dei podcast, da utilizzare per l’attuale quotidiano digitale a cadenza settimanale, gratuito per gli abbonati (abbonarsi è gratis), senza pubblicità, e con un modello organizzativo basato sui concetti sottesi alla process company. (Una curiosità, se digitate process company, Google vi appare goffo e impreparato, come se non la conoscesse, infatti fornisce informazioni miserabili).

Un paio d’anni fa avevamo proposto ai nostri lettori il Libroincipit ove il “testo” altro non era che un “incipit” estremamente allungato (fino a 30.000 battute) allo scopo di ridurre il tempo di lettura a un massimo di 30 minuti. Studi di quegli anni avevano confermato che 30 minuti erano il “tempo massimo standard”, intorno al quale ormai si doveva muovere il (decadente?) mondo occidentale (un mondo posseduto da una curiosa fretta, mai capito per cosa fare, se non ammuina, vista l’assoluta sua carenza nell’execution). Infatti, 30 minuti era il “tempo massimo” autoimposto per andare al supermercato, per mangiare, per digerire, per fare sesso, per gli highlights del calcio, per addormentarsi, per la messa, per sposarsi, per partorire con il cesareo, per la futura eutanasia statale assistita.

Il mio riferimento-mito, quando si parla di libri è stato l’immenso critico letterario Roberto Bazlen (1902-1965) che scrisse: “Credo che non si possa più scrivere libri. Quasi tutti i libri sono note a piè pagina, gonfiati in volume. Io ormai scrivo solo note a piè pagina”. Creai il Libroincipit con questa assunzione: visto che Bazlen intese “sgonfiare” il libro, io propongo di “non gonfiarlo”, fin dalla prima stesura.

Lo sviluppo successivo al Libroincipit non poteva quindi che essere il Libroindex (specifico per la saggistica) ove il “testo” coincideva con l’Indice, strutturato però in domande, alle quali avrebbe risposto o in presenza o via podcast (X Spazi) l’Autore in persona. Il processo prevede che quelli interessati al suo acquisto ricevano prima il testo scritto (in digitale) poi partecipino alla sua presentazione, diversa se avviene in presenza o da remoto. L’editore assume così un ruolo nuovo, mentre scompare tutto l’attuale costosissimo ambaradan tipografico-logistico-distributivo. Come ovvio, nel caso di Zafferano invece è tutto gratuito, avendo noi sposato la filosofia della gratuità estrema (senza pubblicità).

Definito il nuovo hardware del Libroindex si trattava di sperimentarlo con dei contenuti originali. Nasce così l’idea di affrontare il tema al momento più di moda: l’auto elettrica. Scrivo quindi una quindicina di pagine, sintetizzando la Premessa e la Conclusione, e definendo l’Indice strutturato con domande alle quali risponderà l’Autore nella successiva fase podcast della presentazione. E il libricino è pronto in pochi giorni. Qua i lettori diventano sì uditori, ma pure attori, potendo fare domande all’Autore.

Gli abbonati di Zafferano, dopo aver letto questo Cameo, possono scaricare direttamente il libricino sull’auto elettrica intitolato “C’è un malinteso, finiremo in rovina?” martedì 23 aprile alle 18,30 possono partecipare alla sua presentazione su X Spazi.

Grazie a Asimmetrie, società scientifica per la promozione della ricerca, ho avuto la possibilità, in un loro Convegno di midterm a Roma, di illustrare il nostro libricino in anteprima, e fare una chiacchierata-intervista come fossimo davanti a un caminetto. Ha sollevato un certo interesse.

Sulla copertina del libricino c’è, sulla fiancata dell’auto elettrica ivi riprodotta, la bandiera rossa della Repubblica Popolare Cinese, con le cinque stelle gialle, di cui una è molto più grande, poiché rappresenta il Partito Comunista Cinese. Ho inteso così confermare che l’auto elettrica ha già un leader e tutti gli altri, europei in primis, sono follower. E curiosamente lo sono prima ancora che la competizione inizi.

Lo scriveva in tempi non sospetti Amin Maalouf nel “Labirinto degli smarriti. L’Occidente e i suoi avversari”.  Cito, riprendendo una recente splendida recensione del libro di Maalouf dell’amico Alberto Mingardi, questo passaggio: “Oggi molti “occidentali” con l’elmetto, fra i quali alcuni neo convertiti alla causa, sono molto zelanti ma inclini a fare una certa confusione. E’ difficile, per esempio, dare la colpa del crac dell’industria automobilistica europea alla Cina: non è colpa dei cinesi se gli europei hanno deciso di puntare, con un dirigismo forse mai visto in tempi di pace, su un’unica tecnologia, l’elettrico; se hanno deciso di sussidiare consumatori altrimenti riottosi nell’adottarla; e se un produttore cinese si è rivelato più bravo nel realizzare quel particolare prodotto, minando così la posizione dominante del primo arrivato (Tesla), come case automobilistiche europee di secolare tradizione non sono riuscite a fare.”

Mentre l’UE si limitava al suo dirigismo in purezza, la Cina avviava un imponente piano di creazione di centrali (rigorosamente a carbone e nucleari) dando così un segnale ben preciso alla sua scelta “elettrica”.

Se la Commissione europea voleva trasformare la sua industria dell’auto da leader a follower della Cina ha imboccato la strada giusta.

Zafferano.news

Post Scriptum. L’ idea del Libroindex mi venne negli anni Ottanta. Parlando con un “potente” dell’epoca, costui mi spiegò che la lettura di un bel libro è paragonabile ad un rapporto sessuale. Quindi, anziché leggerlo, “affittava” l’Autore per una giornata, e se lo faceva raccontare. Il Libroindex ha democratizzato questa sciccheria radical chic.

 

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