Erdogan vuole reintrodurre la pena di morte.
Impalamento?

L’altra mattina alle 7 ho scritto un tweet “Sono andato a letto con al potere militari massoni-golpisti, mi sveglio con al potere il losco Erdogan”. Anziché “losco” avevo scritto, anche per fare pendant, il massone-islamico-golpista Erdogan, ma non conoscendo né le categorie dell’Islam, né qual è colà il rapporto laici-religiosi, né se Erdogan sia proprio come a me appare (un feroce dittatore islamico), ho ripiegato su losco. E’ successo quello che mai era successo: 25 follower lo hanno ritwittato e altrettanti lo hanno inserito fra i “mi piace”. Curioso.
Lo confesso, molti anni fa, avevo perfettamente compreso l’opportunità strategico-militar-politica di inserire, a pieno titolo, la Turchia nella Nato, oggi tutto ciò mi sfugge. Ormai il nostro nemico non è più l’Urss (men che meno Putin), ma è Daesh, (e tutti quegli Stati arabo-musulmani che lo supportano, in modo più o meno mascherato). Secondo le nostre élite si deve usare Daesh in luogo dell’acronimo “IS”, immagino perché il popolo bue (il nostro) potrebbe essere indotto a tradurlo “Stato Islamico”. Daesh ha sì lo stesso significato ma con un accento vagamente dispregiativo. Quando la raffinatezza si impone sull’intelligenza, in modo così evidente, significa che siamo entrati nel Terzo Secolo D.C.
A proposito, divertenti i giochi di parole di questi giorni: Hollande non usa mai la parola “guerra” (in effetti quando lavoravo all’Iveco mai avremmo pensato all’utilizzo del TIR come mitragliatrice), Bergoglio, pur di non utilizzare un termine riconducibile a Islam (il prudente Mattarella non ce l’ha fatta, è scivolato su un “fondamentalismo di matrice islamica”), affida al coraggioso Parolin un imperdibile “violenza cieca”. In effetti, avrebbe potuto essere ancora più gesuitico: “un birbante trentunenne rovina la festa del 14 Luglio sulla promenade di Nizza”.
Tornando a Erdogan, com’è possibile che le nostre élite, così disgustate per il linguaggio populista delle loro opposizioni interne, siano così prone con un dittatore, non certo meglio dei cattolici Pinochet o Videla? Ce lo siamo dimenticato chi è Erdogan? E’ quello della selvaggia repressione del Parco Gezi, è quello che sta distruggendo il popolo curdo, è quello che aiuta IS, è quello dei brogli alle elezioni, è quello che mette in galera i giornalisti e chiude giornali e TV, ora sarà quello delle vendette che praticherà dopo questo curioso golpe/contro golpe (leggete uno che sa, Antonio Ferrari). Ha pure preannunciato la reintroduzione della pena di morte, senza specificare se per impalamento o no. (A proposito, mi è sfuggito: i giovani turchi nostrani con chi stanno?).
Quando lessi delle due ciliegine fatte a sua immagine e somiglianza, un Palazzo in stile neo-ottomano di 1.200 stanze e 70 ascensori (eppure ha una sola moglie), una Costituzione come abito di sartoria, capii l’ovvio. Lo sintetizzai così: “L’Islam, almeno in questa epoca storica, è incompatibile con i diritti umani e con il nostro sistema democratico”. Non piacque.

Ieri, primo giorno dell’era Cairo, lo ha scritto anche il Corriere. Chapeau ad Aldo Cazzullo!

www.riccardoruggeri.eu
@editoreruggeri

Comments are closed.