Rassegna stampa del Cameo

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1 “Oggi sui giornali abbondano i necrologi su Matteo Renzi”. Poche settimane dopo quel mitico 21 febbraio 2014 scrissi un Cameo ove definii Renzi un furb da pais ,un piemontesismo, a differenza dell’italiano, era un giudizio amichevole, scanzonato, ironico, si usa per i giovani di belle speranze un po’ sbruffoni. Di norma, costoro danno il meglio di sé nell’apprendimento superficiale (sapere poco di tanto) ma cadono nell’execution. Per loro, più è stata rapida la salita, più rovinosa sarà la caduta. Così è stato. Ma lui è così giovane e pieno di vita per cui può riprendersi. Il suo futuro dipenderà dalla valutazione dell’establishment: è ancora utile averlo nella scuderia? Il protocollo del ceo capitalism dice che quando uno cade lo si calpesta. Faranno per lui un’eccezione?

2 “A Palazzo dei Normanni nessun seggio a Alfano, nessuno a Micari”. Giustificazione del Pd: Micari l’ha scelto Leoluca Orlando, Alfano direttamente Alfano, noi ci siamo limitati a far ritirare Faraone. Débâcle di una leadership.

3 “Berlusconi: Ho fatto il gioco dei sovranisti”. Incredibile la potenza del voto popolare: Renzi è in cul de sac perché ha perso, Berlusconi perché ha vinto (in realtà, ha pareggiato). Il doppio forno sta spegnendosi per entrambi. Questi delle élite dominanti si stanno suicidando: hanno puntato su un perdente (Renzi) e su un non-vincente (Berlusconi ormai è a rimorchio di Salvini e di Meloni). Invece di dire banalmente “Destra” e averne rispetto, li bollano da “Sovranisti”, parola caricata di valenze politiche che non ha, usata in contrapposizione a “Globalisti”, altra parola a doppio senso. Amici delle élite, prendete semplicemente atto che la classe media e quella popolare, per la vostra idiozia di voler imporre lo sciagurato ceo capitalism accoppiato a una globalizzazione selvaggia, stanno andando a destra alla spicciolata (dietro non c’è nessun disegno, solo legittima difesa). E poi, tranquilli, Casa Pound prende i voti di chi, perdente causa globalizzazione, messo di fronte al dilemma “diritti sociali versus diritti civili” sceglie i primi. Sveglia ragazzi, possibile che siate diventati così intelligenti da non capire più neppure le banalità della vita?

4 “Dito medio verso il corteo di Trump, licenziata”. Cinquantenne, fotografata in bici mentre faceva il dito medio al corteo delle auto di Trump, foto subito diventata virale in rete, e da lei postata sui suoi profili Twitter e Facebook: notorietà mondiale. Il suo principale l’ha licenziata. Ecco cosa succede quando non c’è l’art.18.

5 “Svizzera: solo cinque minuti per essere dichiarati morti”. L’Accademia svizzera delle Scienze mediche ha dimezzato il tempo per essere dichiarati morti: da 10 a 5 minuti. Una serie di associazioni mediche ippocratiche, cattoliche, di etica biomedica si oppongono, perché, dicono, solo dopo 10 minuti il tronco encefalico si spegne. Questo è un mondo che va di fretta, vogliono liberarsi di noi vecchi, non l’avete ancora capito? Resistere. Resistere. Resistere.

6 “Siamo nati per cambiare il mondo”. L’ha detto Fassino al direttore de La Stampa Molinari alla presentazione a Torino del suo libro “Pd davvero”. Veltroni da Rimini risponde con un altro libro “Quando” (senza punto interrogativo), dopo l’imperdibile “Ciao”, mentre scontato (30%) c’è “Avanti” di Renzi. Sarà mica la troppa intelligenza che penalizza il Pd nelle urne?

7 “Dopo il caso Torino e il rifiuto di Di Maio i pentastellati hanno perso l’innocenza politica”. Benvenuti nel mondo degli sfigati e dei mignottoni.

8 “Non accetto di essere stuprato dalle nuove tecnologie: io resisto”. Il titolo è mio. Anni fa comprai un paio di televisori: erano il top della gamma, all’avanguardia sia come design che come qualità tecnica, un brand scandinavo prestigioso. Dopo un certo numero d’anni mi trovai davanti al dilemma: a) buttarli e sostituirli con l’avveniristico digitale (“sarà il futuro” mi garantirono); b) tenerli, ma dotarli di un decoder, una specie di condom a sezione rettangolare. Per coerenza ideologica con la mia storia personale, scelsi di tenerli, ed avere con loro un rapporto protetto. E’ stata ed è una vita infernale, con i due telecomandi faccio frequenti errori, perdo un sacco di tempo, perché il loro accoppiamento si rivela sempre più avventuroso. Ormai il tempo passato a resettare è superiore a quello che passo a tavola. Ora arriva il “super digitale” e il dilemma si riproporrà. Intendo continuare a resistere, avrò tre telecomandi, farò casini inenarrabili nel loro uso, però, mi dirò: boia a chi molla. Scriverò Camei di fuoco contro le buffonate delle nuove tecnologie, contro Silicon Valley. Mi chiederò ossessivamente: “Perché il digitale toglie lavoro diretto (retribuito), aumentando però quello indiretto (non retribuito)?”. Ai maggiordomi nostrani del “digitale” gliela farò pagare: nel buio della cabina elettorale sarò spietato. Vaste programme il mio.

www.riccardoruggeri.eu

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