Consumare oppure no? Un vecchio signore risponde a Emanuele, lettore di 19 anni

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Molti lettori mi scrivono (grazie), o commentando i miei Camei o chiedendomi consigli, vuoi giovani al di sotto dei 35 anni, vuoi persone al di sopra dei 65. Nella fascia degli adulti colti che detengono quattrini e potere, raccolgo scarso interesse. E’ il mercato, bellezza! L’altro ieri, Emanuele, prima mail del 2017:

“Sono un ragazzo diciannovenne, seguo i suoi scritti da quasi un anno: ho bisogno di porle alcune domande che occupano da tempo buona parte dei miei pensieri. Non sono legato a nessuna area politica, diciamo che sono un moderato. Spesso mi chiedo se (e per quanto tempo) una società basata su modalità stressate di consumo, come questa, sia sostenibile nel lungo periodo (escludo alcuni settori del mercato, come quello più nobile e appassionante, l’agroalimentare). Se tutti fossero come me (o anche come lei, mi pare di capire) che tengo lo stesso cellulare per più di tre anni, per gran parte della mia alimentazione sfrutto il mio orto, non sono un acquirente compulsivo, esco una sera alla settimana, non vado al bar per uno spritz, a tavola bevo l’acqua del rubinetto, il mio abbigliamento è normale e non particolarmente variegato, e potrei continuare all’infinito. Insomma, se tutti si comportassero così, cosa succederebbe? Il PIL scenderebbe? Il mercato come si comporterebbe? Si adeguerebbe o smetterebbe di essere sostenibile? A volte mi rispondo come vorrei sentirmi rispondere, ma non è corretto, qualora lei abbia tempo e voglia, mi farebbe tanto piacere sentire cosa ne pensa. In ogni caso, grazie e buon anno. Emanuele”.

 

Sono passati 63 anni da quando avevo la sua età, caro Emanuele, e curiosamente, salvo l’orto, io mi comportavo come lei oggi, mi facevo le stesse domande (salvo sul Pil, uno sconosciuto). Certo, l’Italia di allora era uscita distrutta dalla guerra, al governo c’erano De Gasperi e Luigi Einaudi in luogo di Matteo Renzi e di Pier Carlo Padoan, all’opposizione Palmiro Togliatti anziché Silvio Berlusconi. Ma le regole del gioco erano quelle liberal democratiche di oggi, mutuate dal mondo anglosassone (ovvio, avevano vinto la guerra), il partito comunista fungeva da contrappeso dei poteri e garante verso l’Unione Sovietica. I miei genitori, animali politici geniali, non mi avevano trasferito alcuna ideologia politica, ma avevano investito in cultura per fare di me un giovane uomo libero, un apòta, assicurandomi così una vita intellettuale felice.

Infatti, mai credetti (e credo) a ciò che dicevano (dicono) quelli al potere, per semplicità di comprensione mai volli approfondire se fossero inetti o disonesti (spesso entrambi), mi cautelai scegliendo un tenore di vita inferiore alle mie possibilità, i conseguenti risparmi li tenni sempre sotto il materasso. Se vuole, per conforto, vada a leggersi (Wikipedia basta e avanza) il caso Giuffrè, lo schema Ponzi, capirà meglio il mondo Etruria, del Monte dei Paschi, di Wall Street, della Bce.

Caro Emanuele, scelga lo stile di vita più confacente alla sua personalità e lo persegua, senza porsi problemi di compatibilità complessiva del sistema. Eccole tre numeri, questi sì strategici e di sistema: 7-25-50. Connotano noi europei in questa fase storica: siamo il 7% della popolazione mondiale (in riduzione), produciamo il 25% del Pil del mondo (in riduzione), consumiamo il 50% del welfare globale. Immagino le sia evidente quale sarà il destino della sua generazione in termini di tenore di vita. Eppure quelli che ci governano fingono che non sia un problema, giocano con le loro curiose formulette ideologiche, a questo punto cosa può fare lei come singolo? Nulla, ha un solo strumento per far valere le sue idee, i suoi valori: votare secondo scienza e coscienza.

Sono certo che in uno che a 19 anni ha scelto questo stile di vita il virus del relativismo culturale, così accattivante in giovane età, per fortuna non ha attecchito. Si fa domande così pertinenti, non deve temere il futuro. Un consiglio, si faccia presto una famiglia (noi italiani abbiamo, a nostra insaputa, un asset che in Occidente nessuno ha, un forte senso della famiglia), risparmi più che può e continui a vivere da uomo libero. Una sola raccomandazione, pasteggiando beva un buon bicchiere di vino (italiano).

Riccardo Ruggeri

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