L’ultima mia “Fake News di giornata” è stata criticata da alcuni lettori per l’uso del termine prufesur. Lo spiego ancora una volta. Prufesur è parola prelevata dal dialetto torinese, era (è) usato dalla classe operaia (la mia di nascita) in modo ironico, sorridente, verso quelli di noi che credevano (credono) di possedere la verità rivelata e trasferivano presunta cultura e supponenza a noi plebe. Nulla a che fare con il termine “Professore” che si riferisce, ad esempio, ai due professori di medicina ai quali ho recentemente delegato la mia vita.
Prufesur sono, per esempio, quegli intellettuali del politicamente corretto come lo scrittore Edoardo Albinati, che per odio verso il Governo Conte si augurava, in forma contorta, la morte di uno dei bambini dell’Aquarius. Lui, se nel frattempo non si fosse pentito e avesse chiesto umilmente scusa (lo farà?), è il perfetto prototipo del prufesur secondo la cultura operaia di noi torinesi.
Mi scuso per aver parlato di me. Pur essendo un apòta mite, ironico, tollerante, c’è dei momenti in cui faccio fatica a sopportarli. Poi mi passa, e allora invito tutti noi, “prufesur” e “professori” a darci una regolata e ad andare (insieme) in pace.