Mattarella, Di Maio, Salvini: tutti e tre in un cul de sac

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Come analista ho scelto di affrontare i fatti e le prospettive della crisi politica come un divertissement. Le ultime vicende sono divertissement allo stato puro per noi osservatori, specie quelli indipendenti come me. Provo invece a mettermi nei panni dei tre attori per i quali questa vicenda è tutto. Immaginiamo questo scenario.

Sergio Mattarella è, non certo per sua colpa, in cul de sac,. Oggettivamente non può nominare Giuseppe Conte premier perché il sistema lo ha ucciso per una piccola vanità (bastava dire che aveva frequentato la biblioteca della NYU: probabilmente il 70% dei curricula universitari soffrono di qualche piccola vanità).

Immaginiamo che con un colpo di genio Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ritirino il nome di Conte e propongano quello di Paolo Savona. Sarebbe un dramma per il Quirinale. Se lo boccia dimostra che è succube di ridicoli funzionari della Commissione e delle pressioni delle varie cupole. Se lo nomina diventa di colpo un populista.

L’unica cosa che può fare Sergio Mattarella è il Governo dei Neutri. I due leader possono solo votare contro.

Ergo sono tutti in un cul de sac.

Che piaccia o meno dobbiamo andare a nuove elezioni, queste monderanno tutti noi dal nostro passato.

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