Carissimi Virginia, Carla Maria, Jacopo, Ada Rosa, oggi è il primo giorno di scuola ed è pure l’11 settembre, una data ormai passata alla storia: nel 2001 ci fu l’attentato islamico alle Torri gemelle di New York. Gli americani lo hanno sintetizzato con una locuzione che è anche un edificio: 9/11 Memorial.
La nostra è una famiglia di cittadini del mondo, siamo molto spesso all’estero o in viaggio. Quello che ha più tempo libero sono io, tocca quindi a me trovare un momento di sintesi, se possibile giornaliero. A colazione, prima di andare a scuola, o alla sera, finiti i compiti, se volete, leggete il Cameo e anche la “Rassegna stampa del Cameo. Sono prodotti artigianali, ma lì troverete, non la verità (quella assoluta non esiste), ma un punto di vista: auguriamoci che almeno sia saggio. Non è mai troppo presto per diventare cittadini. Più siamo informati, più siamo umanamente e culturalmente ricchi, più siamo liberi, più siamo felici. L’obiettivo finale è questo.
Un esempio. Spesso sentite parlare di attentati, di terrorismo islamico, questo mostro pare ormai entrato nelle nostre vite. Non ripetiamo gli slogan che sentiamo alla tv, che leggiamo sullo smartphone o sui giornali, ma cerchiamo di capire meglio, farci una nostra idea, scambiarla con i nostri amici del cuore.
Per questa giornata così importante, il nonno vi lascia questa riflessione. E’ solo il suo punto di vista, però è filtrato da una lunga vita, soprattutto è sincero.
Sedici anni fa, 11 settembre 2001, il mondo prese contezza che era nato un mostro: il terrorismo islamico. Per quelli di noi appassionati di storia, fu facile fare un immediato parallelo con l’11 settembre 1683. Quel giorno lontano la parte migliore dell’Europa, un esercito fatto di austriaci, tedeschi e polacchi (vigliaccamente i francesi di Luigi XIV si rifiutarono di combattere, di certo per miserabili motivi di bottega) prima lo bloccò alla periferia di Vienna, poi distrusse l’esercito turco ottomano, ricacciandolo indietro. Cento anni dopo venne la Rivoluzione francese e il mondo cambiò. Un altro centinaio d’anni e l’impero ottomano si liquefece.
Tornando ai giorni nostri, dobbiamo riconoscere che finora il terrorismo islamico non siamo riusciti a debellarlo, anzi. Non era facile, quando si spendono grandi quantità di parole, spesso senza senso, e pochi sono gli atti praticati, non combini nulla, di certo rifiuti di difenderti. Certo che ci vogliono “ponti” ma ci devono essere pure i “muri”, entrambi garantiscono il vivere civile e la libertà.
Con il terrorismo islamico dobbiamo convivere, purtroppo, ma non dobbiamo assolutamente accettarlo e mai dobbiamo scendere a compromessi con lui, con i tanti volti finti sotto i quale si nasconde, con quelli di noi che o lo negano o ne danno una lettura consolatoria, intellettualoide. Nessuna sottomissione verso il male.
Buona scuola. Sarà un anno meraviglioso per voi, ne sono certo.