I BARBARI BIANCHI DI VERLAINE

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Per me gli anni 2020-21-22 sono stati anni terribili, in termini culturali, non certo psicofisici.

Mi sono sentito moralmente violentato in quelli che chiamo i “miei territori inesplorati della mente e dell’anima”.

Ora ne parlo, forse perché ho superato il paracarro dei novanta, entrando in una dimensione umana più rarefatta.

Però si impone una mia feroce seppur serena autocritica. Questo è un Cameo privato, che decido di rendere pubblico.

Di tutto ciò ho incolpato, non certo per dolo ma per incompetenza, le leadership del G 7, sintesi suprema del potere in Occidente.

I Barbari Bianchi di Paul Verlaine.

Mai avrei immaginato di vivere così a lungo da vederli cadere tutti, come tanti pupazzi di neve.

Non posso dimenticare quei giorni, venivamo sfregiati in contemporanea dal Virus di Wuhan, dalla Guerra ucraina, dalla transizione climatica, affrontate dalle nostre leadership in modo fanciullescamente velleitario, perché dominate da un ridicolo furore ideologico.

Avevo capito che avevano perso la testa, che le loro leadership non erano all’altezza del momento, eppure io, non solo giornalista ma pure editore, tacqui.

I Barbari Bianchi di Verlaine, devastati da un irresistibile languore woke, “un tedio d’un non so che attaccato all’anima”. Ma io tacevo.

Con infinita arroganza prendevano decisioni non meditate, molti di noi capivano che sarebbero state suicide per il nostro futuro, ma io continuavo a tacere.

Lo stesso avveniva a Oriente, i cui autocrati, certamente peggiori dei nostri, avevano comportamenti ancora più malavitosi.

Sognavo che anche loro cadessero, come tanti pupazzi di neve.

A Oriente gli autocrati si impongono con la forza, e con la forza vengono rimossi da altri autocrati, più giovani, peggiori.

A Occidente gli autocrati sono mascherati da democratici, perché democraticamente furono eletti e democraticamente verranno rimossi, nell’urna, sempre e solo grazie alla Plebe. Come sta avvenendo. Questo ci differenzia dall’Oriente.

A Oriente vengono non dimessi ma dismessi, con biglietti di sola andata per l’Inferno.

A Occidente no, seppur falliti pretendono ancora di influire. E noi glielo permettiamo, solo perché sono affascinanti patrizi.

Dopo i loro fallimenti non uno che abbia fatto uno straccio di autocritica, non uno che abbia chiesto scusa ai suoi concittadini. Anche i cosiddetti migliori cercano furbescamente di riciclarsi, fischiettando, con narrazioni altre.

Io stesso queste verità le scrivo oggi, e non allora. Perché? È la miserabile codardia di un patrizio di complemento.

Mi riconosco solo il coraggio di “salvare” Joe Biden (abbandonato persino dall’ignobile NYT) perché sarebbe umanamente ingiusto paragonarlo agli altri.

Era già “svagato”, quindi “non colpevole”, prima di essere eletto Presidente, ma i cittadini americani, e noi, non lo sapevamo.

Chi doveva saperlo lo sapeva, eccome! Ma ha taciuto. Questa è criminalità politica, non rispetto della privacy.

Che dire? È il CEO capitalism, bellezza!

Sono felice, più passano gli anni più tutti i nodi arrivano al pettine, più vedo enormi praterie per il successo della “Idea organizzativa per il XXI secolo”.

A tutti, tanti auguri di Buon Natale, di tutto cuore.

Zafferano.news

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