Rassegna stampa del Cameo

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1 “Tutti schiavi delle americanate di Bezos”. Ormai solo con l’ironia si possono commentare le buffonate del ceo capitalism. Stefano Lorenzetto (Verità) ci è riuscito in modo sublime commentando il “Black Friday” (imperdibile il suo pezzo di ieri). Mi sono chiesto se ironizzare o meno anche sul “Cyber Monday” di oggi. Ho deciso di lasciar perdere. Per fortuna, l’aria sta cambiando sulle Big Five, i cittadini stanno accorgendosi di ciò che c’è dietro la mitica tecnologia di costoro (per certi versi ridicola), le sconcezze che ci sono sotto, la buffonata della web tax, come se il problema fosse solo di tasse non pagate, e non al contempo filosofico e strategico per il futuro della democrazia. Tanto qualcosa dovrà succedere, ne sono certo. Aspetto sereno.

2 “Le città inglesi non hanno il diritto di chiamarsi capitali europee della cultura”. Juncker dixit. Risposta inglese: “Atto patetico e infantile”. Mi chiedo: è accettabile essere governati da idioti integrali senza reagire? Ci si può dimettere, a titolo personale, da concittadino europeo di idioti di tal fatta?

3 “La Chiesa di Svezia smetterà di riferirsi a Dio al maschile: Dio non ha genere”. Chiedo scusa della mia crassa ignoranza: non sapevo che la Svezia avesse una Chiesa. Documentandomi, seppur con colpevole ritardo, ho scoperto che la Chiesa di Svezia è la principale religione del Paese. Di mio sapevo già, ne ho anche scritto sul mio libro “America, un romanzo gotico” facendo un parallelo, a questo punto direi azzeccato, fra ceo capitalism, felpe californiane, follie etiche svedesi, che la lingua svedese contempla due generi, utrum (comune) e neutrum (neutro). Purtroppo noi, penalizzati dalle ascendenze greche e latine, siamo oggettivamente privi del neutrum.
Comunque, prendo atto che la Chiesa di Svezia ha invitato i fedeli a un linguaggio “neutro”, mai più dire “Signore” o “Lui” ma usare termini meno specifici, più “gender free”. Da parte mia, ringrazio il “Signore” di avermi fatto nascere in Italia e vivere in Svizzera, luoghi, almeno linguisticamente, “neutrum free”.

4 “Fassino: per fare un matrimonio bisogna essere in due”. Detta così è una banalità, non degna dello spessore politico del personaggio. In realtà Renzi ha affidato a lui il ruolo di gestore di un ballon d’essai, costruito a tavolino. All’apparenza, l’unica soluzione “matrimoniale” a due non è certo a sinistra, ma solo a destra. E sulla carta, dice il gossip politico, sarebbe già risolta nelle oscure stanze del vecchio Nazareno, ma avverrà, se avverrà, solo dopo le elezioni, quando si conteranno i seggi del Partito della Nazione (virtuale).
Questo è ancora il tempo delle menzogne, propedeutico a quello dei tradimenti: di Renzi verso la sinistra, di Berlusconi verso la destra. L’establishment è talmente disperato che è ridotto a puntare tutto su Berlusconi, umiliandosi (vedi Scalfari) pur di mantenere anche il potere formale del paese, disposto persino a banchettare con voti di scambio palesi.
Curiosamente, in questo degrado culturale-politico-economico, per la prima volta dal 1948 il potere di decidere è tornato a noi cittadini. Sapremo cogliere l’occasione? Sapranno le opposizioni perseguire l’unica opzione unitaria per loro possibile? Che è poi quella democraticamente più semplice. Mettersi d’accordo su un solo punto, non ideologico ma tecnico: portare l’80-90% dei cittadini alle urne, non per convincerli a votare M5S o Lega o Fratelli d’Italia o Sinistra, ma votare per chi vogliono, in assoluta autonomia. Così si chiarirà, una volta per tutte, se il popolo vuole ancora questo fallimentare establishment. I miei Camei per la prossima campagna elettorale seguiranno questo fil rouge, il Blog questa linea editoriale.

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