LA GUERRA: “TRUCIOLATO” (PATRIZI) VERSUS “SFRIDI” (POPOLO)

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Questo è il quarto dei cinque pezzi che usciranno sulla Guerra, letta con le categorie culturali e organizzative di IDEA.

 

La Guerra, ricomparsa in Europa dopo ottant’anni di presunta pace, sta cambiando radicalmente il mondo. Quando capiremo che il castello di parole che ci siamo costruito è totalmente ipocrita, finché ci saranno guerre, non possono esistere regole diverse da quelle in uso da diecimila anni. Non si può normare la Guerra, una volta che scoppia viene praticata con qualsiasi arma a disposizione, compresa l’atomica, perché finisce solo quando uno vince e l’altro perde. Oppure, il POPOLO dell’uno o dell’altro si rivolta ai rispettivi Patriziati.

Tertium non datur.

 

Com’è possibile che proprio noi dell’editoria e della stampa quotidiana fingiamo che sia possibile che il mondo cambi, e che questo non riguardi anche noi, sempre al servizio dei vincitori di oggi o di domani?

 

Certo, da tempo abbiamo preso atto che ogni mese i quotidiani cartacei perdano fino a un massimo del 10% di copie vendute rispetto al corrispondente mese dell’anno prima, e che, ad esempio in questo trimestre, si siano venduti un milione di copie di libri in meno rispetto all’anno scorso, ma ci rifiutiamo di riconoscere che siamo in Guerra, non solo contro la Russia o l’America o Israele o l’IRAN, ma contro gli “sfridi” del CEO capitalism, il nostro Popolo.

 

Mi chiedo: se il Popolo è “sfrido”, il Patriziato è “truciolato”?

 

Torniamo al mitico Sessantotto, quella ridicola finta rivoluzione studentesco-salottiera. In quell’anno Ingvar Kamprad iniziò a produrre i mobili IKEA, sostituendo il legno massello (il cuore del tronco dell’albero) con il truciolato (scarti esausti della lavorazione del legno) ma affida il design a celebri designer scandinavi. Kamprad diventa un Bezos ante litteram, vendendo a basso prezzo mobili dal raffinato design costruiti con “segatura” che grazie alle colle diventa “truciolato”. Si era inventato il marketing di massa, vendendo segatura di legno come legno massello. Genialità assoluta.

 

Esplode pure il mercato dei libri: politici, giornalisti, magistrati, attori, presentatori, conduttori tv, personaggi del web, diventano romanzieri, poeti, saggisti, storici dell’arte, archeologi. Gli stessi diventano pure editorialisti di celebri testate giornalistiche. Divulgatori markettari di un altro tipo di “truciolato”.

 

La Guerra, a parole, fra il “truciolato” del Patriziato e del Popolo (“sfridi” della società opulenta) si incattivisce, ma via via il loro pensiero, il loro linguaggio diventano sempre più simili, così le lauree nelle università di matrice anglosassone (di edera ricoperte) diventeranno presto indistinguibili da quelle telematiche, in un mondo invaso ormai dal “truciolato” del finto sapere. E il legno massello scompare in una nuvola di zolfo: il “truciolato” ha vinto!

 

Gli ultrasessantenni sono ormai fuorigioco, allevati per dominare 30.000 parole, scoprono che via via ne bastano 15.000, ora i colti ci dicono che per leggere romanzi, poesie, saggi etc. etc. nel nuovo linguaggio “truciolato” di oggi ne bastano addirittura 3.000. Quelle che usa l’autore. Ogni volta che uso una parola al di fuori del consentito mi sento, pardon, un gagà, imbrillantinato!

E non solo, ci dicono pure che la trama e la costruzione letteraria devono ispirarsi al concetto democratico di “semplicità”. La “semplicità” è giusta, eticamente giusta, mentre la “complessità” è notoriamente antidemocratica (sic!). In soldoni, ci chiedono di scrivere per lettori che privilegiano la scorrevolezza alla profondità, modo elegante per invitarci a scrivere privilegiando l’ignoranza al sapere. Ogni tanto per un attimo rinsavisco e allora mi chiedo: possibile che non conoscano la differenza fra complesso e complicato? Questi woke sono proprio idioti o lo fanno?

 

Chissà come sarà felice Kamprad, nella sua tomba del villaggio natio di Liatorp, nell’osservare come l’Europa stia diventando un mostruoso Magazzino IKEA. E forse in quel Magazzino, forse presto, gli “Sfridi” si rivolteranno ai “Truciolati”? Solo vivendo lo scopriremo.

 

Intanto il 2089 si avvicina. . .

 

Prosit al colto pubblico e all’inclita guarnigione guerresca”                                                                                                      (4 continua)

 

Zafferano news

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