1 “Scoperto l’arcano sui sacchetti alimentari”. Era sfuggito a tutti, politici, accademici, economisti, colti e incolti, quindi anche a me. Il sacchetto alimentare di Gentiloni: a) Non è una tassa ma una “prestazione imposta in base alla legge” (Art. 23 Costituzione); b) Quindi non viene versata all’Erario ma va nel fatturato del gestore del supermercato; c) Essendo imposta, si sottrae alle normali leggi di mercato (e questo è grave per alcuni di noi), addirittura vietando, d’imperio, al gestore di rinunciare ai 2 cent. a favore del (Dio) Consumatore; d) Non ha un alto contenuto etico antiinquinamento perché non sensibilizza i consumatori sui costi sociali della plastica (i biodegradabili contengono plastica e hanno costi di smaltimento) andando verso contenitori di carta o tessuti naturali; e) E’ falso che favorisca un’impresa legata al “Mondo della Leopolda”.
Ma allora perché questa norma? E’ stata una classica fake news istituzionale predisposta da politici ignoranti e trasformatasi in un “flop” istituzionale. Fake istituzionale riuscita male, risultato: tutti incazzati, sul nulla.
2 “Maturità in 4 anni: risparmiamo 1,4 miliardi €”. Nella raschiatura del barile che ci impegna da una vita, torna di moda l’idea di risparmiare 1,4 miliardi riducendo di un anno la frequenza scolastica. Ci avevano già pensato Luigi Berlinguer (Prodi), poi Francesco Profumo (Monti). Ora mezza Europa ce lo chiede, ma non sappiamo perché l’altra metà no. Metà dicono che è una perdita culturale incolmabile, gli altri non sono così pessimisti. Mi chiedo, perché non inventarsi un Erasmus aspirina di un anno per tutti? Così teniamo lontano i nostri ragazzi da un lavoro che tanto non c’è.
3 “Bonino si è finalmente calmata, non deve raccogliere firme”. Premesso che non mi pareva così difficile raccogliere 400 firme di “elettori colti” per ciascuna circoscrizione, stante il sillogismo colto uguale radicale, il problema parrebbe risolto però con modalità burocratiche. Tabacci (ex dc) mette un contenitore certificato, Bonino mette i voti. Franco Tatò su Twitter correttamente si chiede: “Ma la raccolta firme non era parte integrante del processo democratico?”. Cose d’altri tempi, caro Franco. Impossibile esprimere giudizi se non si conoscono i patti parasociali dell’accordo segreto Tabacci-Bonino (Regia di George Soros?).
4 “Gogna in ritardo su Woody Allen”. Il Washington Post di Amazon, a corto di orchi celebri (se li è pappati tutti il NYT), disperato si butta su un mostro sacro dei radical chic newyorkesi che, oltretutto, le minorenni le sposa. Mi fa ribrezzo, ma lo confesso, l’operazione di togliere il sacro (di sinistra by definition) a un mostro ebreo (di destra) è culturalmente geniale. Che ci sia lo zampino di Bezos?
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