Rassegna stampa del Cameo

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“Dopo il Job Act, dopo i Mini Jobs, un lampo: i Fast Jobs”. Il titolo è mio, la notizia di Repubblica che indica in 4 milioni i super precari (comunque tranquilli, è come la povertà, a detta di lor signori, una banale percezione). Il Job Act doveva produrre solo lavori a tempo indeterminato (all’uopo si sono mangiati 23 miliardi € della fiscalità generale), invece sono arrivati i Mini, poi gli RB, come pudicamente Poletti, Boeri e soci chiamano i contratti di durata inferiori a tre mesi, in italiano Fast Jobs. Nel frattempo il “mercato” chiede già gli Speed Jobs, contratti inferiori a 3 giorni.

Quando arriveremo alla genialità del mio bisnonno? Era un anarchico della Lunigiana molto cattolico (sosteneva che Gesù fosse il fondatore dell’Anarchia), lavorava a giornata per sentirsi più libero, cambiava ogni giorno padrone, perché sapeva fare qualsiasi lavoro agricolo, era ben pagato e riuscì a comprarsi, a fine vita, un piccolo podere che mai coltivò. Personalmente ho la percezione che i nodi continuino a marciare implacabili verso il pettine.

“Facebook ormai è roba da vecchi”. Spiazzanti i giovani svizzeri (15-24 anni): un indagine “DigiMonitor 2017 ci dice che stanno abbandonando Facebook, ora Instagram e Snapchat sono utilizzati dal 75% dei giovanissimi. La motivazione? Su Facebook c’è troppa pubblicità. Curioso

 

“Proposta del Governo svedese di mettere al bando Lexbase”. La fonte sembrerebbe affidabile ma la decisione sarebbe talmente incredibile che fino a ulteriori conferme la considero potenzialmente una fake news istituzionale. Lexbase è l’archivio on line ove accanto al profilo dei criminali sono riportate le origine etniche degli stessi. Per quest’ultimo motivo la Svezia vuole metterlo al bando. Non ci posso credere.

“Che vergogna, siamo un paese che prende continue sberle da Stati Uniti e Germania”. Il titolo è mio. Scrive il Corriere della Sera: “La Procura di Milano risale a un americano che finanziò in bitcoin l’intrusione informatica nella società italiana Hacking Team (2015) che aveva inventato un virus-spia venduto alle polizie di mezzo mondo. Scoperto il colpevole, la Procura deve però fermarsi, peggio, archiviare, perché il Dipartimento di Stato ha deciso, scientemente, di non collaborare e consegnarci i computer sequestrati a costui”. Una sconcezza. E la Germania? A Torino processati con tre gradi di giudizio il Ceo tedesco di Thyssen e il suo vice, vengono condannati a 10 e 6 anni ma la Germania della Merkel non li mette in galera. Una sconcezza. Per fortuna fra tre mesi si vota.

“Giornata moscia”. Oggi peggio non poteva andare sul versante delle notizie. I terroristi islamici sono in pausa pranzo e pausa cena. A Trump non è venuto uno straccio di tweet. L’intifada non riesce a innescarsi. Nella redazione di Repubblica c’è calma, il perdono di Scalfari o è vicino o Scalfari è vicino a La 7 come co-conduttore di Dimartedì. Putin, completato il suo lavoro in Siria, è tornato a Mosca con i suoi soldati. Merkel e Schulz continuano a scrivere un programma sperando di ufficializzarlo prima della fine della legislatura. Re Felipe, Rayoj e Catalogna sono sempre bloccati dalle loro seghe mentali. Sincera tenerezza verso Macron: si inventa sempre nuove mediazioni, ma nessuno vuole farsi intermediare. Renzi ha anticipato al capotreno che alle prossime elezioni “chi entra Papa, esce cardinale”: non ho capito a chi si riferisse, immagino non a lui. Berlusconi, in una notte insonne (dicono i suoi), ha disegnato l’albero della libertà: ha deciso che a Natale ogni italiano lo riceva a casa (per fortuna vivo all’estero). La crisi sessual-erotico-sentimentale di Dybala è sempre più esibita (perché?). L’unica sferzata di vita me l’ha data una dermatologa anti aging che sostiene come la CO2 (non c’è nulla di più politicamente scorretto) possa ringiovanire noi vecchi. E allora “Viva il CO2”.

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