Carteggio Codevilla e Ruggeri, due liberali “nature” parlano delle elezioni italiane

Di 0 No tags Permalink 4

Caro Angelo,

mi chiedi cosa mi auguro dalle prossime elezioni politiche italiane. Lo stesso risultato che mi auguravo per le elezioni americane, per il referendum Brexit, per le elezioni in Germania: che la Classe Dominante al potere venisse mandata a casa, democraticamente, per palese incompetenza. Molti anni fa tu scrivevi: “La Classe Dominante americana non si alimenta e non si rinnova per meritocrazia, bensì cooptando individui il cui tratto più importante è la determinazione ad adeguarsi”. Degli incompetenti, intellettualmente disonesti, insomma.

Quella al potere in Italia, dalla caduta del muro, è esattamente così, sono stati e sono degli incompetenti, convinti però di rappresentare il massimo della competenza. I Prodi, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni politicamente sono stati così, sia chiaro, tutte persone molto perbene ma, a loro insaputa, palesemente inidonei, unfit come diceva l’Economist. Come andranno le elezioni? Impossibile rispondere, solo a posteriori conosceremo la percentuale e il mix dei votanti, ma a quel punto ci saranno già i dati definitivi dei seggi. E’ però possibile fare delle simulazioni, in funzione appunto delle percentuali dei votanti.

Per esempio, se i cittadini valutassero che il contesto attuale fosse come quello del 18 aprile 1948, dove bisognava scegliere fra democrazia e comunismo, quindi andassero alle urne in massa, cioè oltre il 90%, i partiti filo establishment sarebbero spazzati via. Quelli al potere, che hanno passato la vita saltabeccando da un’università a un board, da un salotto, a un congresso, a una spiaggia esclusiva, non hanno la percezione di come sia drammatico il mondo sotterraneo che si è venuto a creare per colpa loro. Il sottosuolo sociopolitico italiano è pieno di un gas mefitico che percorre tutta la società, specie la maggioranza dei cittadini, quelli che costoro chiamano, con disprezzo, i “perdenti della globalizzazione”, potrebbe scoppiare da un momento all’altro, mentre loro invitano a un ottimismo idiota.

Ricordo quando tu mi dicevi che avrebbe vinto il buzzurro Donald Trump, anche se tu culturalmente (eravamo in piene primarie) appoggiavi Ted Cruz per le sue alte qualità umane e intellettuali. Per fortuna in America c’è l’apparato industrial-militare, basato sul capitalismo classico, che garantisce i valori della Costituzione e dei suoi emendamenti, difendendo così il voto delle classi medie e povere ribellatasi ai democrat.

Se invece il 40% decidesse, sfiduciato, di non andare a votare, o votasse scheda bianca, si creerebbe una situazione simile a quella tedesca: noi lo chiamiamo il mercato delle vacche. L’establishment, attraverso il suo braccio armato (Pd) farebbe quella che chiamano la “grande coalizione”, dove imbarcherebbero tutti i “comprabili” (in Italia si chiamiamo “Scilipoti”, variante politica de “I Sopranos”). Vedo comunque i miei amici dell’Establishment sereni. Hanno ragione, se andasse male nelle urne, scatterebbe il “Protocollo Grecia”, un ciclo di sei mesi di “radiazioni ad alta intensità” da parte di Europa-BCE-FMI, attraverso il “Mercato”, e il cancro populista e “fascista” italico verrebbe eliminato.

 

Caro Riccardo,

Mi auguro che il 4 Marzo la mia amata terra nativa sapra’ mandare a casa la classe che da troppo tempo la domina – più o meno gli stessi presuntuosi che spadroneggiano da San Francisco a Berlino, via New York.

Qua in America, malgrado le elezioni del 2016, sono ancora in sella in tutte le istituzioni, compreso l’ apparato industrial-militare e sopra tutto lo sono i “social media”. Ovunque, i vertici continuano a rinnovarsi cooptando gente della stessa stirpe, pero’ sempre meno capaci e sempre più chiaramente spregevoli per la maggioranza dei cittadini. Ciò che è cambiato, che già cambiava e che continua cambiare è l’atteggiamento di questa maggioranza nel loro riguardo. In un Paese cosi’ vasto, ancora libero, e con cosi’ tante possibilità, mentre la classe dominante pensa di emarginare i sudditi, in realtà sta emarginando se stessa.

Per l’Italia, tutto era già chiaro nel 2013. Il referendum del 2016 lo ha reso innegabile: la maggioranza degli italiani non vuole essere governata da costoro. Pero’ mi sembra che, data la legge elettorale e le strutture politiche, il risultato del 4 Marzo potrebbe facilmente essere esattamente quello del 2013, cioè proprio la “grand coalition” che oggi governa l’Italia malgrado la volontà’, di non esserlo, espressa da due terzi del popolo alle urne. Come mai? Perché Silvio Berlusconi si era spacciato, e continua a spacciarsi, ricevette voti e spera di riceverne ancora, come “oppositore” pur essendo tutt’altro. L’opposizione popolare è una cosa, l’opposizione dei partiti politici è tutt’altro.

Caro Riccardo, purtroppo le “opposizioni” del popolo non trovano sicuri appoggi politici, ancor meno in Italia che in America. Come tu sai bene, noi americani fin dal 2010 abbiamo votato per i “Republicans” proprio perché promettevano di fare certe cose – per esempio revocare la legge sanitaria di Obama – che poi si rifiutarono di fare. Risulta adesso che un certo numero di questi “Republicans,” compresi i loro capi, stanno proprio facendo una “grand coalition” con i Democrat.

Mi auguro dunque che gli italiani vadano alle urne come nel ’48. Ma mi ricordo che malgrado allora avessero scelto di essere governati da Cattolici e non da Comunisti, finirono governati da Catto-Comunisti. Deo gratia, ci volle un po’ di tempo per liberarsi di costoro.

www.riccardoruggeri.eu
Riproduzione riservata

Comments are closed.