Aggredire Vladimir Putin. Blandire Xi Jinping. Perché? 

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Perché le élite occidentali hanno questo atteggiamento così radicale verso Putin e così ruffiano verso Xi? Perché uno è criticato, sempre e comunque,  ora, per esempio, sostengono che le elezioni in Russia non sono completamente “libere” e l’altro è omaggiato, sempre e comunque, pur essendo la Cina una losca dittatura, senza neppure uno straccio di elezioni? Perché non dire che Xi è stato eletto, non dal popolo, ma da 2.800 gerarchi, in gran parte nominati da lui stesso? Una buffonata sesquipedale, che diventa una fake news istituzionale.

Ho studiato questo dilemma da ogni punto di vista, e non sono riuscito a trovare nessuna spiegazione logica a questi atteggiamenti differenziati verso i due autocrati.

Resta solo il business, la sudditanza del Fornitore (povero e poveraccio, cioè noi) verso il Cliente (ricco e riccastro, cioè loro). Succede spesso nel business, è successo ora. Immaginiamo che questa sia la spiegazione logica e definitiva. Ma allora perché non negoziare i rapporti in modo diretto Italia-Cina, senza passare da quegli ubriaconi di Bruxelles? Che valore aggiunto portano costoro? Guardiamo come si muove il presidente della Commissione, pensiamo che ci rappresenti degnamente?

Poi mi chiedo, perché noi giornalisti, noi direttori, accettiamo di dare notizie probabilmente vere quando parliamo di Putin, ma certamente false (il “non detto” è fake a tutti gli effetti, peggio è vigliaccheria comunicazionale) quando “non parliamo” di Xi?

Noi giornalisti sappiamo che esistono due tipologie di fake news, quella “diretta” e quella “indiretta”. La fake indiretta è quella di nascondere o attutire le notizie negative (o enfatizzare quelle positive) che riguardano i nostri amici, i nostri editori, i nostri politici di riferimento. Mi sfugge perché non raccontiamo la verità di questo Stato canaglia che è la Cina e dei suoi gerarchi. Perché tali sono, inutile fingere. Siamo feroci verso Trump, spietati verso Putin, ruffiani verso Xi, perché?

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